Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Osservazioni al capitolo settimo I Le ferite di Mussolini sono diventate il soggetto di una eroica saga. Margherita Sar– fatti scrisse: " È moribondo, " dissero subito a Milano. " Forse, già morto a quest'ora. " Poi, ven– nero raccapriccianti particolari: quarantadue ferite, per piu di ottanta centimetri complessivi, il corpo tutto piagato e bruciacchiato, una moltitudine di schegge conficcate nella carne, come le freccie di un San Sebastiano.l Il Morning Post di Londra del 4 ottobre 1926 scrisse: "Mussolini cadde, sul fronte italiano, pieno di ferite come Cesare, e mentre giaceva avvolto di fasce ebbe senza dubbio tutto il tempo di considerare la vera filosofia della pace. " La verità è che, secondo il racconto che Mussolini fa nel suo Diario, la lunghezza lineare di tutte le quarantadue ferite raggiungeva complessivamente gli 80 centimetri, il che significa che ciascuna era in media inferiore a due centimetri; se due di esse erano tanto ampie che potevano accogliere il pugno di un uomo, è ovvio che queste due da sole prendevano quasi tutta la lunghezza, e le altre quaranta ferite devono essere state super– ficiali e quasi invisibili. Non c'è proprio ragione quindi per il chiasso della Sarfatti per delle ferite che non erano niente di grave in una guerra dove mezzo milione di soldati italiani hanno perduto la vita. Si deve aggiungere che le ferite di Mussolini sarebbero guarite assai piu in fretta, se il suo sangue non fosse stato infettato dalla sifilide. Nel tempo in cui Mussolini era all'ospedale, il Re si recò a visitarlo. Secondo il resoconto pubblicato nel Diario di Mussolini, il Re gli disse: " Ed oggi, dopo tante prove di valore, è rimasto ferito. " 2 Cosf a Mussolini furono ufficialmente accreditate " tante prove di valore" che non c'erano mai state; di conseguenza, la Sarfatti non si lasciò sfug– gire l'occasione per esaltare il suo eroe; essa ci racconta che anche al di fuori del suo bat– taglione si era diffusa la voce che Mussolini " aveva tanto fegato ": la sua specialità " era il · rilancio delle bombe prima che esplodessero, un gioco pericoloso "; ma malgrado il suo impareggiabile ardimento, Mussolini " a tempo e luogo sa essere prudente. " 3 La Sar– fatti non si chiede mai perché tanto impareggiabile ardimento nel rilanciare le bombe pri– ma che esplodessero non venne mai riconosciuto' dai superiori di Mussolini, e perché nes– suno pensò mai di concedere ad un guerriero cosi eroico e conosciuto una medaglia d'oro, o d'argento, o anche di bronzo. 1 Dux, cit., p. 18.~. 2 Il resoconto riporta una corrispondenza inviata da R. Garinei al " Secolo," in data 7 marzo 1917. B. MussoLJNI, Scritti e Disc01'si, I, cit., p. 250. 8 M. SARFATTI, Dux, cit., pp. 182, 183. ibloteca Gino Bianco

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