Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il diritto di uccidere In un paesino, due giovani " camicie nere " entrano in una stanza dove sono radunati cinquanta operai. Puntano contro di loro i revolvers gridando "mani in alto, " e poi ordinano loro di alzarsi in piedi ed abban– donare la stanza a due a due. Al momento di fare quanto è stato loro detto, i fascisti appostati all'ingresso si precipitano su gli operai e li bastonano. I cinquanta operai non oppongono resistenza. Da una parte due eroi, dal– l'altra cinquanta vlgliacchi! Ma fermiamoci un momento, la faccenda non è cosi'. semplice. I cinquanta vigliacchi che obbediscono ai due eroi sono disarmati; e i due eroi lo sanno, perché la polizia ha in precedenza per– quisito gli uomini cercando le armi, e portare armi significherebbe farsi arrestare. In piu i cinquanta vigliacchi sanno bene che se disobbediscono i due eroi non esiteranno a sparare. Il loro è un eroismo piuttosto a buon mercato. I cinquanta vigliacchi sanno inoltre che il rumore di uno sparo farebbe accorrere i carabinieri, per arrestare non i fascisti armati, ma gli operai disarmati. E piu importante di tutto: i cinquanta vigliacchi sanno che, se per caso in una rissa un fascista rimanesse ucciso, il direttorio fascista sarebbe subito avvertito per telefono: poche ore piu tardi centi– naia di fascisti dai villaggi vicini, chiamati telefonicamente, an;iverebbero sui camions, devasterebbero le loro case e quelle dei loro vicini, bruce– rebbero le suppellettili e bastonerebbero indiscriminatamente vecchi, donne e bambini. Questa .volta i carabinieri non si farebbero vedere se non a cose fatte, e interverrebbero poi soltanto per arrestare come assassini coloro che hanno agito in stato di legittima difesa. Questo è il vero quadro della situazione. Considerando questo quadro ogni persona imparziale deve rico– noscere che tra i due uomini armati e i cinquanta disarmati non c1 sono eroi, ci sono soltanto due criminali. Alcune persone hanno fatto una grande scoperta: hanno scoperto che c'è un parallelo assai prossimo tra i fascisti italiani e i rivoluzionari russi; costoro spiegano la vittoria sia dei fascisti che dei bolscevichi con gli eroici sacrifici dei precursori di ambedue le rivoluzioni. 115 Per trovare un tale parallelo ci vuole un eroico sacrificio di buon senso. I rivoluzionari russi hanno condotto per oltre un secolo la loro battaglia contro la Ceka, i tri– bunali e l'esercito del governo zarista. In Italia i primi gruppi di fascisti condussero durante due anni, il r9r9 e il r920, una battaglia contro le parole piu che i fatti di una massa isterica e priva di obiettivi. I gruppi fascisti piu numerosi, che scesero in campo dopo il r920, erano appoggiati dalle autorità militari, dalla magistratura e dalla polizia, e una volta andati al governo ancora continuano con i loro metodi selvaggi, sicuri dell'impu- m " Senza le migliaia di giovani fascisti che dettero la vita nella lotta con i comuni~ti 1 il fascismo non avrebbe mai conquistato il potere, e, per mantenere questo potere, Mussohm non nasconde la sua intenzione di riportare il fascismo al suo periodo eroico, se ciò. s~r~ ne: cessario. Senza gli anni in ·cui le congiure erano soffocate nel sangue, senza •le m1gha1a d1 rivoluzionari russi che perirono sul patibolo o in Siberia, il proletariato russo non avrebbe mai conquistato il potere." (CAMBO, Autour du Fascism Italien, Paris, Plon, 1925, p. 15.) 203 BiblotecaGino Bianco

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