Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Capitolo quarto Il diritto di uccidere I 1. Violenze "'autorizzate" e "persone 1:gnote." Mr. J. L. Garvin, nell'Observer del 24 settembre 1926, mettendo a con• fronto il dittatore spagnolo Primo de Rivera con Mussolini, scriveva: Il generale Primo de Rivera ha emulato il suo modello italiano nel fare tanto bene (sic). La enorme differenza sta nel fatto che Mussolini ha creato a suo sostegno un grande e potente partito, mentre il generale Primo de Rivera non può far affidamento su di una tale garanzia. La differenza attualmente conta. L' O bserver non spiega ai suoi lettori perché mai il partito creato da Mussolini è non soltanto grande ma potente. Dovrebbe essere spiegato che due sono le ragioni che rendono tale il partito di Mussolini: la prima è che i suoi dirigenti sono mantenuti a spese dei còntribuenti italiani come ufficiali della milizia; la seconda, che sia i dirigenti che i gregari del par• tito sono armati, in mezzo ad una popolazione che si è avuto cura di disarmare. Se i lettori" dell'Observer fossero stati illuminati su questi due punti, avrebbero potuto non condividere l'ammirazione del suo redattore per Mussolini e per il suo "potente" partito. I Avrebbero condiviso tale ammirazione in misura ancora minore cono- scendo un altro dei punti vitali del sistema fascista. Quando le violenze sono state ordinate dall'autorità del partito, o approvate dopo che sono state commesse, queste stesse autorità intervengono per impedire che la polizia, i carabinieri o la magistratura intraprendano azione legale contro i colpevoli. La distinzione tra violenze " autorizzate, " a proposito delle quali gli autori godono di un'assoluta impunità, e quelle "non autorizzate," per cui gli autori sono puniti, è fondamentale per comprendere il funzionamento della macchina fascista. Nella istruttoria del processo per l'uccisione del mutilato di guerra· Lertua (17 settembre 1924) uno degli accusati disse: 1 53 Bibloteca GJno Bianco

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