Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e {a settala italiana all'inizio del secolo scuole, e non si potrebbe rilevarli meglio di quanto abbia fatto il prof. L. Friso3 nel comizio pro Schola tenuto a Brescia il 21 giugno u. s.: Fu detto e ridetto a sazietà: alla base di qualunque riforma efficace sta la necessità di avere un buon numero di scuole professionali, industriali, commerciali, agricole, dove trovino utile sfogo le migliaia e migliaia di allievi, che oggi affollano la Scuola media, ma che in essa non vedono e non possono vedere, se non un'officina in cui si stampano e distribuiscono diplomi, - diplomi di cui non conoscono che il valore commerciale, come fossero titoli nominativi rappresentanti quel capitale di capacità, che ciascuno verrà a suo tempo a offrire sul mercato, per averne il pane. Oggi costoro sono mescolati con quegli altri, che, meno frettolosi, per felicità d'ingegno o per agio di domestiche condizioni, s'avviano piu serenamente agli studi superiori, alle funzioni piu elevate, alla coltura delle lettere e delle scienze. E ne avviene che di siffatta folla, stipata nei primi gradi, va perduta gran parte d'anno in anno, perduta prima d'esser giunta a quell'educazione umanamente elevata, che sta in fondo alla coltura classica, avendo acquistato, invece di un corredo di utili cognizioni pratiche, l'abitudine lunga dell'ozio signorile e del consumare senza produrre. Ciò malgrado, la folla non si dirada abbastanza, e una turba numerosa, ben nota ai professori, sèguita con meravigliosa costanza a picchiare alle porte degli esami, finché ne uscirà dopo d'essersi tormentata per anni in fatiche infeconde, degli studi geniali ed umani non avendo conosciuto che le pedanterie e la meccanica esteriore, portando dei verdi anni la memoria di un lungo sbadiglio, ed entrerà nel mondo anemica di muscoli, - che avrà intorpiditi nell'ozio della scuola, mal temperato da quell'altra menzogna ufficiale ch'è la ginnastica, - anemica di cervello, a cui la coltura classica sarà stata non sangue vivo, ma siero, - anemica di carattere, che avrà logorato nei contrabbandi, nelle umiliazioni, nelle &odi scolastiche. E i migliori stessi, attardati da questa folla, rimangono al di qua della meta, che avrebbero potuto raggiungere, svigoriti per mancanza di stimoli e di lotta, avvezzi ai facili trionfi, inclini alla presunzione, senza essersi mai provati alle serie difficoltà, ai forti combattimenti, che affinano l'ingegno e temprano il carattere. Non quest'ibridismo pensava d'istituire la legge Casati quando con l'art. 272 definiva che "l'istruzione tecnica ha per fine di dare ai giovani che intendono dedicarsi a determinate carriere del pubblico servizio, alle industrie, ai commerci ed alla condotta delle cose agrarie, la conveniente cultura generale e speciale," distinguendola nettamente dalla istruzione secondaria classica, che "ha per fine di ammaestrare i giovani in quegli studi, mediante i quali si acquista una cultura letteraria e filosofica, che· apre l'adito agli studi speciali che menano al conseguimento dei gradi accademici nelle università dello Stato" (art. 188); e determinava per maggiore chiarezza che "questi insegnamenti (delle scuole tecniche) saranno dati sotto l'aspetto dei loro risultamenti pratici e particolarmente sotto quelli delle applicazioni di cui possono essere suscettibili nelle condizioni naturali ed economiche dello Stato" (art. 278); e dividendo in sezioni l'Istituto tecnico stabiliva che "il numero di esse e gl'insegnamenti proprt di ciascuna di esse saranno determinati secondo le condizioni economiche delle provincie, a vantaggio delle quali sarà eretto un simile stabilimento" (art. 283). Ma 3 Uno dei soci aderenti alla F.N.S.M. [N.d.C.J 42 BibliotecaGino Bianco

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