Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Le condizioni economiche degl'insegnanti Gl'insegnanti lavorano poco! Ma voi, si sentono dire gl'insegnanti, voi lavorate poco, e quindi non potete chiedere gli stipendi eguali a quelli degli altri funzionari che hanno tutta la giornata legata all'ufficio. Compiute le vostre ore di lezione, al massimo tre al giorno, - e taluni non lavorano che sei o magari quattro ore per settimana! - siete liberi cittadini. Poi avete le vacanze di natale, di carnevale, di pasqua, poi le vacanze estive. Quale impiegato dello Stato ha tante comodità? A queste considerazioni si può anzitutto rispondere che anche nei giorni di carnevale, di pasqua, di natale e nelle vacanze estive si mangia e si paga la pigione di casa. Dipende forse dalla volontà degli insegnanti se ci sono le vacanze, se i programmi di studio non chiedono a taluno di essi che sei ore settimanali di lavoro? Che cosa volete che faccia un professore quando abbia compiuto il lavoro che gli chiedete? deve fare il venditore di cerotti o l'acchiappacani per guadagnarsi da vivere? Il Governo tiene gli insegnanti ai suoi ordini per tutta la vita, li sbalza di qua e di là per le esigenze del servizio, impedisce che si procurino un'occupazione stabile fuori della scuola, perché nei paesi, dove la fortuna li sbalestra a caso e per un tempo spesso assai breve, non hanno relazioni di sorta, né a un laureato in filosofia si può consigliare che faccia il dentista o l'estirpatore di calli. Come devono risolvere, dunque, gl'insegnanti il problema della vita? Eppoi, pur ammettendo che di alcune categorie d'insegnanti si possano e si debbano aumentare le ore di lezione, non bisogna dimenticar mai che il lavoro del maestro non si può - per chi abbia lume di ragione - misurare ad ore. Non avete mai pensato all'esaurimento, che produce un'ora di scuola davanti ad una scolaresca, da cui il maestro non può f;irsi amare e rispettare se non schiacciando sotto il peso della propria costante superiorità intellettuale e morale le birichinate non sempre innocenti, che la età farebbe insorgere ad ogni minuto? Per il professore non esiste solo il lavoro della scuola: egli ha i compiti da rivedere a casa, ha le lezioni da preparare giorno per giorno; oltre alla preparazione immediata, deve curare la preparazione lontana, deve seguire i progressi della scienza, comprar libri e riviste, allargare il suo sapere per distribuirlo poi in moneta spicciola agli scolari. Ma sapete voi quanto costi di lavoro prossimo o remoto ognuna di quelle undici o dodici ore settimanali, che voi paragonate con le otto ore giornaliere dell'impiegato che passa la giornata scrivendo lettere all'impiegato della stanza vicina, certificando, bollando, timbrando, numerando e protocollando? Lasciate ogni speranza/ È vero! ci si obbietta a questo punto dagli sfiduciati e dai fiacchi; voi avete mille volte ragione di chiedere che lo Stato vi assicuri una 13 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==