Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Le condizioni economiche degl'insegnanti Dopo tanti anni di lavoro, di ansie, di pene, l'insegnante, stanco dalla lunga via, avrebbe ben diritto al riposo. Ma in Italia per gl'insegnanti non esistono limiti di età: e cos1 si vedono professori decrepiti trascinarsi a stento alla scuola, salire quasi boccheggianti sulla cattedra, dare di sé agli alunni lacrimevole e non sempre onorato spettacolo. Perché non chiedono il ritiro? Non lo chiedono perché esso significherebbe una diminuzione di stipendio; e lo stipendio è cos1 magro, che ogni riduzione significa miseria! Finalmente, se la morte non è stata frattanto pietosa, quando non ne può proprio, proprio, proprio piu, il disgraziato chiede la pensione; allora il Ministero, nell'atto di sbarazzarsi di quel cadavere, sente il dovere di premiarlo dei suoi lunghi servizi e lo fa nientemeno nominare cavaliere! Guardate invece all'Austria, che per molti ignoranti è sempre il covo delle barbarie e dell'oscurantismo: un'ordinanza imperiale del 9 dicembre 1866 assicura ad ogni impiegato, dopo dieci anni di servizio, una pensione pari al terzo dell'ultimo stipendio annuale: dopo 40 anni si ha diritto a una pensione eguale all'ultimo intero stipendio; ma una legge speciale del 9 aprile 1870 stabilisce che tre anni di servizio nell'insegnamento vanno valutati per quattro anni; perché il lavoro dell'insegnante richiede uno spreco di energia intellettuale e fisica non paragonabile con quello di qualunque altro pubblico funzionario. Confronti odiosi A render evidente, del resto, la iniquità di cui sono vittime in Italia gl'insegnanti, basta confrontare le medie dei loro stipendi con quelle degli altri impiegati dello Stato, forniti di titoli equivalenti. Dai calcoli diligentissimi e da nessuno finora smentiti 4 del prof. Cifarelli risulta dimostra- ~ Nella relazione sul Bilancio di prev1s10ne del m1mstero della P. I. per l'esercizio 1903-1904, l'on. Credaro, accennando al voto del Congresso di Firenze perché la media degli stipendi degl'insegnanti di scuole secondarie sia pareggiata a quella degli stipendi degli altri impiegati civili dello Stato forniti di titoli equivalenti, osserva che "non pare si possa affermare che gli stipendi iniziali dei professori siano meschini e inferiori a quelli degli altri impiegati dello Stato forniti di titoli equipollenti," e ricorda gli stipendi iniziali di L. 2000 pel ginnasio superiore, di L. 2200 pel liceo, istituto tecnico, scuola normale. Ma anzitutto alle scuole di secondo grado (ginnasio superiore, liceo, istituto tecnico, scuola normale) si giunge sempre dopo un'attesa piu o meno lunga nelle scuole di primo grado (ginnasio inferiore, scuola tecnica, scuola complementare), per le quali secondo la legge lo stipendio iniziale sarebbe di L. 1800 (reggenti), ma secondo la pratica illegale dell'amministrazione è quasi sempre e per parecchi anni di L. 1500 (incaricati); eppoi la questione non verte tanto sugli stipendi iniziali, quanto sulla media annua degli stipendi percepiti per tutta la carriera; e questo è un affare ben diverso! Duole poi che l'on. Credaro abbia adoperato come argomento per dimostrare eccessive le richieste degl'insegnanti "la circostanza che l'offerta è molto superiore alla richiesta e va crescendo di anno in anno": questa considerazione che fece già una volta l'on. Prinetti in piena Camera per respingere le richieste dei ferrovieri, potrebbe essere adoperata soprattutto contro quei maestri elementari dei cui diritti l'on. Credaro è stato sempre validissimo propugnatore. Ma per fortuna ad essa rispondeva anticipatamente Graziadio Ascoli fin dal 22 marzo 1903 in una lettera con cui aderiva al comizio degl'insegnanti secondari di Milano: "Un'antica obiezione, che pareva formidabile, pochi forse hanno piu il coraggio di nudamente accampare. Veniva da un'applicazione erronea della dottrina economica secondo la quale il prezzo tanto dev'essere piu modico quanto è maggiore l'offerta. Gli insegnanti, si dice.va, non mancano; sono anzi ben piu numerosi che la domanda non voglia. Per11 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==