Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

L'organizzazione degli insegnanti e la ,rcuola italiana all'inizio del secolo loro parenti e amici e clienti, a patto di diffamare il nostro movimento, seminar discordie, oppure far finta di non avvedersi di noi, respingerci, scoraggiarci; una mezza dozzina di commendatori e di provveditori agli studi - poveri studi! - ci han guadagnato, oltre alla gloria di aver voluto, purtroppo invano, salvare la patria, anche una grande quantità di missioni e di commissariati e di ispezioni e di altri simili incarichi lautamente retribuiti; un mezzo centinaio di nostri colleghi ebbero dei buoni biglietti ferroviari gratuiti di prima e seconda classe per venire al Congresso di Cremona a funzionar da crumiri, facendo quella brillantissima figura che tutti ricordiamo, e altri hanno ottenuto promozioni e utili traslochi per essersi ritirati a tempo opportuno da qualche cattivo passo; la nostra classe, nel suo insieme, ha trovato finalmente la fede in se stessa, la consapevolezza che esistono anche per noi cause giuste e belle degne di difesa, un ardore di lavoro e di battaglia che nessuno di noi avrebbe osato sperare or son tre anni, quando la nostra vita era un continuo soffocamento morale; e quelli fra noi che badano al sodo, hanno acquistata la convinzione che continuando a seguire la via in questi ultimi due anni battuta, non lasciandosi illudere da nessuna promessa, fidando solo in noi stessi e nel paese, lavorando con metodo e con tenacia la pubblica opinione e soprattutto preparandoci ad un attivo intervento nelle non lontane elezioni generali, conquisteremo con sicurezza quel miglioramento economico e quella indipendenza morale, che per altra via sarebbe stoltezza aspettare. E questo si deve in gran parte a te, carissimo Kirner, a te che per difendere la posizione di combattimento dal voto dei colleghi affidatati, hai speso due anni della tua vita, penando piu a respingere le insidie nascoste che gli assalti palesi, resistendo alle lusinghe, non temendo le minacce, facendo volta per volta, secondo la necessità, il presidente e lo scrivano della Federazione, il moderatore supremo dei Congressi e il correttoré di bozze di stampa, prudente e risoluto, modesto ma incrollabile. Ma anche tu - riconoscilo - hai trovato i tuoi vantaggi, e tutt'altro che scarsi, nell'impresa: prima di tutto sei stato censurato dalle "superiori autorità": inoltre hai acquistato l'affetto, l'ammirazione, la gratitudine di migliaia di colleghi, i quali hanno trovato in te proprio l'uomo di cui avevano bisogno: the right man in the right place. Di quest'affetto, di quest'ammirazione, di questa gratitudine, desidero darti pubblica prova, per quanto è in me, dedicando a te questa raccolta di quanto ho detto o scritto nei due anni passati per la causa comune; che forse non avrei mai né detto né scritto, se il tuo esempio mirabile non avesse fatto sentire a me, come a tanti altri, il dovere di non esser"' avari della piccola opera nostra, quando tu eri cos1 largamente prodigo della grande opera tua. G. SALVEMINI 4 BibliotecaGino Bianco

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