Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Problemi di riforma scolastica lunno dalla quarta popolare alla scuola secondaria con un esame che s1 battezza per l'occasione esame di maturità, ma che altro non può essere se non l'esame vero e proprio di proscioglimento dalla quarta. Non si può,· infatti, ammettere che due alunni, istruiti dallo stesso maestro, nella stessa scuola, con lo stesso programma, possano dare due esami diversi, uno di promozione alla 5a e uno di maturità per l'ammissione alle scuole secondarie. Sarà lo stesso esame con due nomi diversi, e la scuola elementare fino alla 4a dovrà sempre servire con lo stesso nome a due intenti diversi e sotto certi punti di vista contraddittori, con l'aggravante che gli alunni passeranno dalla quarta elementare alla prima ginnasiale avendo una preparazione ancora meno soddisfacente di quella che ottenevano finora frequentando le elementari fino aUa quinta. L'art. 9 della legge dice che "saranno modificati e coordinati i programmi attuali dei corsi superiori e delle prime classi delle scuole secondarie": ora, fra una quarta classe veramente popolare, destinata ad avviare gli alunni ad una quinta e ad una sesta veramente popolare, e una prima ginnasiale non assolutamente svisata e deturpata, non esiste nessuna coordinazione possibile. E piu impossibile che mai apparirà la coordinazione, quando si pensi che il programma della quarta elementare e il relativo esame di maturità dovrebbe abilitare gli alunni, oltre che per la 5a e 6\ anche per tre specie di scuole secondarie del tutto diverse: pel ginnasio, per la tecnica, per la preparatoria-normale; e bisognerebbe o fare del programma di quarta una fricassea di materie refrattarie, oppure introdurre nei primi corsi secondari quegli studi preparatori, che mancherebbero nella scuola elementare: la qual cosa significherebbe, per esempio, per il ginnasio togliere il latino dal principio del primo anno, mutare profondamente i programmi anche delle classi successive, cacciarsi in un ginepraio di difficoltà e di contestazioni. La soluzione del problema si deve cercare, a nostro avviso, nel dare una fisonomia esclusivamente popolare alla scuola elementare, aggiungendo a ciascun tipo di scuola secondaria un anno di corso preparatorio 5 impartito da un maestro elementare e ammettendo a questo corso gli alunni forniti di licenza di terza elementare. Ognuno di questi corsi preparatori dovrebbe avere un programma di studi adatto a quel tipo di scuola, per cui_ dovrebbe avviare gli alunni. Cosi tutti i bambini studierebbero insieme fino alla terza, imparando a leggere, scrivere, far di conto; poi si dividerebbero nelle due correnti, l'una per il corso elementare superiore, l'altra per le scuole secondarie; divisa quest'ultima nei tre corsi preparatori classico, tecnico e normale. La disgrazia dei corsi preparatori per le scuole secondarie è che anch'essi richiedono nuovi quattrini; perché, anche calcolando la spesa dei soli stipendi iniziali dei nuovi maestri, che non potrebbero essere infe5 Nelle Normali il corso preparatorio diventerebbe cosi di 4 anni, invece che di 3. 164 BibliotecaGino Bianco

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