Gaetano Salvemini - Scritti sulla scuola

Giuseppe Kirner si vuole che penetri nella Camera non piu che la decima parte del proprio lavoro: il mondo bisogna prenderlo quale è, né si può avere la pretesa di agire in esso e su di esso con elementi diversi da quelli che lo compongono; e i deputati sono gli strumenti, poco fedeli quanto si vuole, ma necessari di qualunque azione politica, la quale miri alla sanzione legislativa come a segno finale della vittoria. Ma appunto per questo, pur non detraendo nulla alla solennità della dichiarazione democratica che la Federazione si accingeva a fare, occorreva fare una distinzione netta fra il moto democratico generale del paese, e i gruppi che nel chiuso campo parlamentare questo moto rappresentavano cos1 male; occorreva far capire che la Federazione si rivolgeva non ai deputati d'Estrema, ma alle forze vive del paese, che onestamente lavora e si prepara da sé un migliore avvenire; che votando l'orientamento democratico e l'intervento nelle elezioni a vantaggio dei candidati democratici, essa non si rendeva cieca mancipia di una clientela nuova dopo essersi dichiarata nemica delle clientele vecchie; che ora come sempre si riservava piena autonomia di critica, di azione e all'occasione anche di battaglia. Cos1 il discorso inaugurale del Congresso di Roma contenne inni entusiasti agl'ideali democratici e critiche ai politicanti della democrazia: curiosa contraddizione di forma, che scaturiva da una solida onestà sostanziale sempre coerente con se stessa. E concorde del tutto col pensiero del Kirner riusd anche questa volta la deliberazione del Congresso. 24 Alla quale si potrà muovere l'accusa di inabilità, perché non era certo abile pungere molti parlamentari della democrazia, nello stesso tempo che si riconosceva necessaria la loro opera - e questa inabilità spiega come mai proprio dalle file democratiche partissero i primi biasimi contro il Congresso di Roma. Si potrà muovere l'accusa che fosse inopportuna - secondo l'opportunismo ben pensante e buon calcolatore -, perché non era il caso di affermare l'orientamento democratico proprio all'indomani dello sciopero generale, quando tutti i bottegai a cui erano stati rotti i vetri durante lo sciopero, sbraitavano contro la democrazia. Si potrà muovere l'accusa d'ingenuità, perché è da ingenui illudersi di potere in poche centinaia spostare i resultati di lotte politiche, a cui partecipa un milione di elettori, e nessuno ha il dovere di pensare che quelle poche centinaia di persone vanno pesate e non numerate, e della loro opera importano molto piu gli effetti lontani che gli effetti vicini. Tutte le accuse, insomma, si potevano muovere, tranne quella che fu piu spesso ripetuta dagli avversari della Federazione e che ebbe finanche l'onore di un periodo sbilenco nella relazione con cui l'on. Giolitti chiese al Re lo scioglimento della Camera: che cioè la Federazione avesse barattate le opinioni politiche dei suoi soci per ottenere con l'aiuto dell'Estrema Sinistra l'aumento degli stipendi. Purtroppo non mancarono fra noi - questo è innegabile - persone, 24 Cfr. Atti cit. [N.d.C.] 149 BibliotecaGino Bianco

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