Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale Io non potei intervenire al Congresso di Bologna per moltissime ra– gioni, e fra le altre, perché non avevo i quattrini per pçigarmi il viaggio; per questo e perché non è stato ancora pubblicato il resoconto del Congresso, e perché il bollettino giornaliero dell'Avanti! fu fatto molto male, non son riuscito a farmi un'idea chiara delle opinioni sostenute nel Congresso a proposito dei caratteri generali delle nostre riforme. La sola cosa che mi pare di aver capito è che il Congresso ritenne, seguendo la teoria del Turati, che le nostre riforme immediate (programma minimo) non sono socialiste. Queste parole han bisogno di essere spiegate. Se con esse si vuol dire che le riforme immediate non sono il socialismo, siamo d'accordo; anzi si deve dire che nessuna riforma socialista, im– mediata o lontana, legale o rivoluzionaria, è il socialismo. Il socialismo tra– spare in tutte ma non si ferma in nessuna; esso non è un insieme di riforme determinate, ma, come innanzi abbiam detto, è un metodo informatore. Se con le parole in questione •si vuol dire che le riforme immediate, che noi domandiamo, non sono tali da esser domandate solo da noi, ma possono essere, per fini diversi dai nostri, sostenute anche da partiti diversi dal no– stro, anche su questo siamo d'accordo. Guardata, anzi, la cosa da questo punto di vita; si può dire che nessuna riforma del nostro programma pratico, sia anche la piu rivoluzionaria, è socialista; perché si potrà sempre trovare un partito borghese che, per ragioni sue speciali, sia su quell'argomento d'ac– cordo con noi. In Inghilterra molti landlordl sono partigiani della naziona– lizzazione delle ferrovie; molti industriali non si opporrebbero alla nazio– nalizzazione della· proprietà fondiaria; in parecchi Comuni la borghesia è arrivata per conto suo a _riforme, che nel resto del mondo sono e saranno ancora per chi sa quanto tempo domandate dai socialisti. In Italia poi in questi giorni assistemmo allo spettacolo comico - nel paese di Pulcinella il comico non manca mai -.- dello Stato che per mezzo del .ministro della Guerra compra e vende il grano a prezzo di costo, mentre i socialisti che vogliono su per giu la stessa cosa sono messi in galera. Per questo io non riesco a capire quelli che vogliono un programma pratico essenzialmente socialista, val quanto dire tale che possa esser sostenuto solo dal partito socialista. Questo è assolutamente impossibile; salvo che non si sostenga che il partito debba sostenere una riforma solo fin che questa non sia adottata da altri partiti; e appena questa disgrazia avviene, debba affrettarsi ad abbandonar la riforma e mettersi da capo col lanternino in cerca di un'al– tra, che sia piu vergine e ancora immune da contatti impuri. · Se dunque il dire, colla dichiarazione di Bologna, che "il programma minimo dei socialisti non è un programma socialista 11 vuol significare questo che innanzi abbiamo spiegato - e non sappiamo che cos'altro possa signifi– care - noi crediamo giustissima l'idea. Ma ci pare che quelle parole espri– mano la id~a in modo confuso ed equivoco. Tutte le riforme che rinfor- 6 Proprietari terrieri. [N. d. C.] 60 BibliotecaGino Bianco

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