Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale proposte socialiste e, per poter compilare un bilancio, dovrete accogliere la tassa progressiva, se pure, per paura di apparire democratici, non credete me– glio amministrare ... da conservatori lasciando le cose come sono; oppure vi dimetterete· e cosi'.rinunzierete all'amministrazione del comune, come vole– va il Sambucco. L'errore della commissione torinese non sta nelle proposte, sta nei prin– cipi che servono di base alle proposte. Per il nostro partito la questione am– ministrativa non deve consistere, come per qualunque altro borghese, nello amministrare il comune secondo le leggi: quand'anche noi ci proponessimo questo semplicissimo programma, non potremmo attuarlo, perché i prefetti e le giunte amministrative e il Consiglio di Stato continuerebbero sempre a metterci bastoni nelle ruote e ci impedirebbero qualunque benché minima riforma, sia pure legale, in favore del proletariato. I socialisti non possono andare al Comune con la sola idea di ammini– strare legalmente, per due ragioni: 1) perché in tal modo dovrebbero rinun– ziare al loro carattere socialista; 2) perché non potrebbero neanche ammini– strare in quel modo, per l'opposizione delle autorità tutorie. I socialisti, scendendo nella lotta amministrativa debbono sempre aver davanti alla mente l'idea, che, dopo aver debellato il nemico nell'urna, il nemico sorgerà piu potente e piu duro dietro all'urna; il nemico, nella persona del prefetto, s{ presenterà nella sala del Consiglio comunale socialista e cercherà di para– lizzare l'azione del Consiglio, qualunque sia il carattere che questo vorrà dare alle sue riforme. Il nostro programma minimo amministrativo noi dobbiamo, dunque, formarlo tenendo conto di questo fatto necessario, e non partendo dall'idea di un comune astratto da amministrarsi con una legislazione astratta. E fon– damento indispensabile del nostro programma dev'essere un'idea, che è agli antipodi di quella, da cui è partita la commissione torinese nel fare le sue proposte: la lotta con l'autorità tutoria. Questa affermazione, che non è stata ancora fatta da nessuno di noi con quella chiarezza che mi pare necessaria, ha bisogno di essere spiegata e lumeggiata a scanso di equivoci. Io non dico che noi si debba andare nei Municipi coll'intenzione di attaccar subito briga col prefetto e di mandar tutto a carte quarantanove. Chi va in un Consiglio comunale si assume di fronte agli elettori il dovere di amministrare il Comune; e il nostro partito non potrebbe sottrarsi a cuor leggero a questo dovere per mettersi ex abrupto a duellare con l'autorità tutoria, lasciando quelle· piccole riforme legali che pur potrebbero essere utili al proletariato. .. Guardate da questo punto di vista, le proposte della commissione tori– nese mi sembrano tutte accettabili; e male ha fatto l'assemblea del partito respingendo la tassa di famiglia e gli altri rimaneggiamenti di tasse, perché non hanno carattere socialista. A questa deliberazione si può opporre anzitutto che, qualunque riforma .. 46 BibliotecaGino Bianco

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