Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione· meridionale il prurito di fare i socialisti, perché capiranno che il socialismo non consiste solo nel fare e nel sentir dei discorsi e nell'andare a votare. Dove la lotta economica non è possibile, ivi bisogna trovarle un sur– rogato, il quale non sarà mai la lotta politica. Qui è necessario dedicarsi con tutta l'anima alle lotte amministrative e considerare le lotte politiche .come un corollario di quelle. È un fatto che in Italia, salvo in poche città piu civili del resto della penisola, la base delle lotte politiche è tutta amministra– tiva: quando si tratta di eleggere il deputato, la gente va a votare non perché • gliene importi nulla di vedere entrare in Parlamento il seguace di un partito anzi che di un altro - quasi sempre il candidato non ha partito - ma per– ché quel candidato rappresenta un gruppo amministrativo anzi che un altro. Noi dobbiamo saper approfittare di questa condizione di cose e portare tutta la nostra attività in queste lotte. Solo dobbiamo entrare in guerra dopo aver capito prima ben bene che cosa è il socialismo ed esserci convinti che per essere socialisti non basta fare in periodi elettorali una lista di candidati diversa da quella dei conservatori, ma è necessario affermarsi su un pro– gramma, pratico, concreto, compilato apposta per il Municipio pel quale si lotta, dopo aver studiato accuratamente le cifre del bilancio municipale. Il nostro attuale programma minimo amministrativo è assurdo, perché suppone un municipio astratto, nel quale si deve introdurre una serie di riforme astratte. Ebbene, domandate in generale l'abolizione del dazio con– sumo, e nessuno darà importanza alle vostre parole, se pure tutti applaudi– ranno alle vostre patetiche perorazioni sulla imposta infame; studiate invece le tariffe daziarie del vostro comune, proponete la riduzione di due centesimi sulla farina; a riempire il vuoto del bilancio, dichiarate che sarà necessario aumentare progressivamente la tassa di famiglia, la quale cadrà precisamen– te su quelle date persone; ~ i vostri uditori s'interesseranno tutti alle vostre parole, si agiteranno, si schiereranno pro e contro le vostre proposte, e la lotta di classe sorgerà. È inutile dire e spiegare in generale che i servizi pubblici debbono esser condotti in economia e non appaltati; studiate invece il contratto che il Co– mune ha fatto con l'appaltatore di una strada o dell'illuminazione serale, cercate il punto debole del contratto, fate spietatamente i conti addosso allo appaltatore, misurate i metri cubi di pietre e gli ettolitri di petrolio, comu– nicate al pubblico i risultati delle vostre ricerche, fate delle proposte concrete, e vedrete che là lotta intorno alle vostre proposte nascerà da sé. Un programma minimo amministrativo fissato dal congresso e generale per tutta Italia è un assurdo; i programmi amministrativi debbono cambiare· da paese a paese: H si tratterà ·di abolire una banda musicale, altrove di sop– primere il sussidio alla festa annuale del santo patrono, altrove di fare un lavatoio pubblico, e cosf 4i seguito. È necessario che ognuno faccia da sé, adattandosi alle condizioni locali, senza aspettare i lumi del congres,so, che non può darli. Tutto questo richiede uno studio minuto, lungo, paziente, che pochi 40 BibliotecaGino Bianco

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