Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Il partito socialista di Imola proprio partito piccolo borghese, detto socialista, ma lontano dal socialismo come il diavolo dalle croci. Questa condizione di cose non può essere modificata istantaneamente da una deliberazione di congresso. Il rimedio verrà a poco a poco dall'opera di quelli che, convinti dei mali che ci travagliano e dei pericoli a cui andia– mo incontro, inizieranno nel seno del partito un lavoro lento, metodico di riforma e di epurazione. Bisogna cominciare con schiacciare sotto il ridicolo i giovincelli ben pettinati, chiacchieroni, rètori, parolai insopportabili, che son diventati so– cialisti appunto per poter tenere delle applaudite concioni. Bisogna che o– gnuno, per quanto è in lui, eviti e faccia evitare dai compagni i discorsi troppo generali e sentimentali; che si metta fine alla produzione degli opu– scoli di propaganda in cui lo scibile socialista si vende per cinque centesimi; che si cominci a capire che la lotta di classe non si fa semplicemente dichia– randosi socialisti intransigenti, ma studiando prima con attenzione il terreno della lotta, e poi prendendo nettamente posizione e affermandosi su pro– grammi, e non solo su nomi, che urtino direttamente e chiaramente gli interessi della borghesia. E perché quest'urto avvenga nella forma piu acuta che sia possibile, in modo che chiunque non abbia una coscienza profondamente socialista si trovi spinto a prender posizione contro il socialismo, bisogna che in Italia l'azione politica, pur senza essere trascurata, sia ridotta ai minimi termini. Quando si tratta di questioni generali, che interessano tutta la nazione - è questo il caso delle lotte politiche - in un paese analfabeta e balordo come l'Italia, è difficile trascinare il pubblico alla lotta; quand'anche voi pro– poneste la espropriazione simultanea di tutti i proprietari da farsi con de– creto reale, nessuno ci si riscalderebbe su, perché in Italia il signor Tutti non ha nulla da fare col signor Me. Nella desolante ignoranza di tutte le classi sociali italiane, il concetto dei legami che uniscono l'individuo alle genera– lità non esiste; qui la lotta di classe astratta non dà noia a nessuno; bisogna far la lotta contro quella classe determinata che si trova in quel paese, anzi contro quelle certe persone che si chiamano cosf e cosf e vivono cosf e cosL Se voi concretizzate le questioni, se le localizzate, se le personificate, quella stessa gente che prima sarebbe restata indifferente ?avanti a un terremoto universale, si appassionerà ora per una questione di un soldo. Data questa disgraziata condizione delle masse italiane, occuparsi solo di azione politica è come dar colpi nel vuoto. Bisogna, dove è possibile, dedicare tutta la propria attività a fomentare le lotte economiche, che ri– guardano interessi chiari e immediati; se voi sotto la bandiera socialista riescite a fare una lega di resistenza e a determinare uno sciopero, eduche– rete la coscienza di classe mille volte meglio che facendo mille discorsi elet– torali; e nel giorno delle elezioni l'operaio non avrà bisogno di tante parole per capire che deve votare pel socialista contro il conservatore. E, dove uno sciopero è scoppiato, si può esser sicuri che poche teste sventate si sentiranno 39 BibliotecaGino Bianco

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