Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Molfetta 1954 re gro·sso proprietario. Molti, anche piccolissimi, vanno a cercare terra 1n Capitanata. Nel 1953, i fittaioli erano 2190. Se si associano nella stessa classe so– ciale i piu fra i fittaioli coi proprietari, non si commette nessun arbitrio. Ma con questo ci si allontana sempre piu da quella concentrazione delle ricchezze, che avrebbe dovuto ridurre l'intera popolazione a due sole clas– si sociali, capitalisti e proletari, senza zone intermedie. La categoria dei massari è quasi del tutto sparita. Dato il costo della mano d'opera, nessun proprietario non coltivatore, anche se di media ric– chezza, può amministrare le terre tenendo un massaro: affitta quel che possiede. Il massaro è un lusso per i soli proprietari benestanti. I braccianti nel 1953 erano 1980. Ma di questi una minoranza vive esclusivamente sul salario gi~rnaliero. I piu possiedono in proprio minu– scoli pezzi di terra (magari un quarto di ettaro), oppure prendono in af– fitto, nel territorio e fuori, appezzamenti che possono anche raggiungere i due o tre ettari; e vendono sul mercato le giornate superflue. La giornata lavorativa è di sette ore (sei alla zappa); settant'anni or sono era di nove o dieci ore. La paga giornaliera tra le ottocento e le mil– lecinquecento lire; settant'anni or sono il salario normale era di una lira. I salari piu bassi si hanno nei mesi ·di disoccupazione, dall'aprile al set– tembre, e i piu alti nei mesi da novembre a marzo. Le punte massime si hanno quando si raccolgono le olive, quando bisogna talvolta importare lavoratori dai territori vicini. Nell'estate, mezzo secolo fa, molti braccianti andavano a lavorare per la mietitura in territori anche lontani, dove guadagnavano buoni salari, ma facendo vita bestiale. Oggi il fenomeno va progressivamente riducendosi. Fatto d'importanza capitale: nel 1813 non piu che 69 ettari erano te– nuti ad orto; le proprietà minime, le quali occupano circa 536 ettari, sono tenute tutte ad orto senza alberi. I concimi chimici sono usati metodicamente. Non vi sarebbero limiti all'espansione dell'orto, se la quantità di acqua disponibile non fosse limitata. L'acqua dell'acquedotto pugliese - una vera benedizione dovuta agli ultimi venti anni del regime prefascista - è per uso potabile: chi la paga secondo questa tariffa, può usarla anche per irrigare, ma il prezzo è proibitivo. Si hanno polle di acqua sorgiva lungo la costa e fino a un chilometro o un chilometro e mezzo nell'in• terno. Lungo la costa l'acqua dolce che viene dall'interno, e l'acqua salsa che penetra dal mare, mescolandosi, producono un'acqua salmastra che non servirebbe all'ortolano; lui diluisce con l'acqua salmastra quella del– l'acquedotto, e il prezzo di questa non riesce piu proibitivo. Ma l'acqua dolce, che scende dall'interno, diviene, via via che si· sale, sempre piu profonda per pagare le spese non tanto dei trivellamenti quanto della pompa tura. Bisognerebbe che l'elettricità fosse assai piu a buon mercato, cioè si parlasse un po' meno d'industrializzare il Mezzogiorno dal cielo e si creas- 659 BibliotecaGino Bianco

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