Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale Qui mi pare che Liuni se ne vada a vaneggiare nelle nuvole. Come faceva. il Mezzogiorno a stare all'opposizione, e nello stesso tempo a man– dare alla Camera deputati ascari, che si curavano solamente di votare per tutti i ministeri? Il Liuni mi dirà che lui per "Mezzogiorno" intende gli agricoltori meridionali, traditi da quella classe che nei novant'anni di cui sopra for– mava "lo Stato," "il Governo." D'accordo. Ma oggi gli agricoltori qanno il diritto di voto. Come mai lo "Stato" alla cui formazione essi partecipa– no, non difende i loro interessi meglio .che non facessero le classi dominanti di una volta? La risposta è, mi figuro, che il proletariato agricolo non è riescito an– cora a diventare la classe do'minante. Ma se non è ancora diventato classe dominante, può esercitare un peso notevole nello "Stato" per mezzo dei suoi rappresentanti. Questi potrebbero almeno urlare. Perché non fanno né piu né meno di quel che facevano i rappresentanti delle classi una volta dominanti? La risposta a me non sembra dubbia. Questi rappresentanti, anche quando sono comunisti, appartengono quasi sempre a quella piccola bor– ghesia intellettuale. meridionale, che formava una volta e forma tuttora lo "Stato." Tutta farina dello stesso sacco. C'è da fare un'altra domanda: come mai i comunisti meridionali e settentrionali fanno poco o nulla per la difesa delle popolazioni meridionali contro lo sfruttamento centro-settentrionale? La risposta, ahimè, non può essere dubbia. I comunisti meridionali (meno belle, ma rare eccezioni) non valgono piu di tutti ili altri piccoli borghesi intellettuali meridionali. E quanto ai comunisti settentrionali, essi, come i socialisti settentrionali di un mezzo secolo fa, pensano ai soli inte– ressi immediati dei loro elettori. Smantellare la protezione siderurgica! Lo dica il Liuni in un congresso nazionale comunista, e presenti un ordine del giorno in quel senso. Sentirà la musica. Gli operai impiegati nella indu– stria siderurgica non vogliono essere... smantellati insieme all'industria sul– lodata. E i comunisti stanno con gli operai dell'industria siderurgica, in attesa che venga Baffone, il quale non vorrà nemmeno lui smantellare que– gli operai comunisti. Finché l'Italia meridionale non produrrà essa stessa una classe dirigen– te capace di tener testa. alla classe dirigente settentrionale (comunista o non comunista che sia), le cose non cambieranno. I meridionali non se la pren– dano con lo "Stato," col "Governo." Debbono prendersela con se stessi: sieno o non sieno comunisti. [Da "Il Ponte," giugno· 1951.J 642 BibliotecaGino Bianco

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