Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale di articoli intitolati La, questione meridionale e. il federalismo,6 invocando 'parlamentari_ regionali' e 'federazioni regionali di Comuni'?" S.i'., son io quel desso! Ma il 1900 successe mezzo secolo fa. E in mezzo secolo un uomo deve non solo vivere ma anche imparare. Molte esperienze mi hanno costretto a mettere una certa dose d'acqua nel mio vino federa– lista di mezzo secolo fa. Non ho piu nella capacità politica dei meridionali quelia baldanzosa fiducia che avevo quando i trent'anni erano ancora per me di là da venire. Per il contadiname meridionale ho lo stesso rispetto che avevo allora. Ma il contadiname, nel Mezzogiorno d'Italia, come in tutti i paesi del mondo, ha bisogno di "guide." Queste guide non possono venirgli che dalla piccola borghesia intellettuale. Ora questa classe sociale è nell'Italia meridionale, nella. sua immensa maggioranza, intellettualmente ~ piu ancora moral– mente, marcia. Sulle condizioni intellettuali e morali della piçcola borghesia intellet– tuale nel Mezzogiorno d'Italia, feci molte esperienze nel primo decennio di questo secolo, e dopo, via via che presi contatto sempre piu vasto e piu... penoso con le realtà di ogni giorno. Quelle realtà Giustino Fortunato ·mi aiutò a vedere nelle sue conver– sazioni e nei suoi scritti. Cos.i'.avessi conosciuto quel grande maestro non nel 1909, ma quindici anni prima! Fortunato era assai pessimista sulla capacità dei meridionali a sollevarsi, con le loro forze, dal baratro in cui erano stati messi dalla natura nemica e dalle sventure della loro storia. Perciò era "unitario frenetico," come soleva dire, e aspettava dal Nord la salvezza. Anch'io aspettavo dal Nord aiuto, ma credevo che il Sud si sa– rebbe aiutato soprattutto da sé. Fortunato sperava troppo dai nordici, e io speravo troppo dai sudici (cos.i'. cinquant'anni fa si chiamavano nel Nord quelli che si chiamano oggi i "terroni"). Non che mancassero mezzo secolo fa uomini eccezionali come Fortu– nato, De Viti De Marco, Maranelli. Ma dove la media è troppo bassa, le eccezioni riescono solo a rendere la vita infelice... a se stessi. Sono migliorate le condizion~ nei venti e piu anni della dittatura fasci– sta? Leggendo i giornali di tutti i partiti, che si pubblicano oggi nel Na– poletano e nelle Isole, non trovo troppe ragioni per diventare ottimista, sebbene non vi sia dubbio che piu di un seme ha germogliato sotto la neve. · Dei piccoli borghesi intellettuali meridionali si può ripetere quello che Ferdinando II di Borbone disse dei suoi soldati a quel ministro della Guerra che gli presentava il figurino di una nuova uniforme: "Vestili come vuoi, scapperanno sempre." I piccoli borghesi intellettuali meridio– nali, sotto qualunque bandiera politica militino - clericali, liberali di destra o di sinistra, socialisti di destra o di sinistra, comunisti, e che so io - sono dei buoni a niente, nei Consigli comunali, nei Consigli provinciali, 6 Cfr. supra pp. 157 sgg. [N.d.C.] 638 BibliotecaGino Bianco

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