Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale' Le province che si trovano intorno al Basso Po, sia che appartengano al Veneto o all'Emilia, avranno interesse a fare un consorzio per la cura del Basso Po. Probabilmente tutte le province a nord del Po, dal Fiemonte al Trentino e al Veneto, avranno interesse a fare un consorzio idroelettrico. Ma non si vede perché le province del Piemonte, di cui ciascuna ha la propria tradizione, debbano formare una regione solo perché a Roma un certo numero di deputati siciliani o pugliesi avrà deliberato che il Pie– monte deve formare una regione. Bene inteso che se i Piemontesi vorranno formarla, dovranno poter fare a modo proprio senza domandare il permesso a nessuno. Specialmente per quanto riguarda la Sicilia, il parlare di una regione siciliana è assai pericoloso e può essere utilizzato dai separatisti. Io ho forse perduto il mio tempo occupandomi di questa faccenda. Da quel tanto che arriva qui in America di quanto si pubblica oggi in Italia, ho l'impressione che ben pochi in Italia si interessino di questa ma– teria. Tutti si dicono rivoluzionari e tutti sono conservatori. Tutti dicono male del Governo, come tutti ne dicevano male anche quando si stava me– glio e quando si stava peggio. Ma invece di domandare al "Governo," cioè ai padreterni di Roma, che non si occupi di affari che non lo riguardano, tutti domandano qualcosa al Governo. Naturalmente il Governo dà quel che solamente può dare: moneta cartacea che aggrava l'inflazione, e buro– crati che contribuiscono alla inflazione coi loro stipendi e per giunta para– lizzano le iniziative private usurpando per sé funzioni che dovrebbero essere lasciate ai privati. Si grida contro la burocrazia e nello stesso tempo si ac– cettano, anzi si domandano, governatori al disopra dei prefetti, cioè nuove ruote burocratiche, per la Sicilia e la Sardegna, come se un superprefetto possa dare alla Sardegna e alla Sicilia quel che egli stesso non ha. È la sto– ria delle quattro guardie che guardan le due guardie che guardan la guar– dia che guarda la figlia del re. Nessuno rivendica le autonomie comunali e provinciali contro i prefetti. Nessuno dice che i prefetti dovrebbero essere senz'altro defenestrati. Nessu– no domanda che si facciano una buona volta le elezioni amministrative per consentire ai cittadini di badare da sé ai propri affari, sia pure sul letto pro– custeo della vecchia legge comunale e provinciale prefascista. In queste con– dizioni, parlare di autonomismo o federalismo è come suonare la Cavalcata delle Valchirie a una platea di sordi. Ma già che mi sono messo a questa bella impresa, voglio continuare. Chi sa che in quella platea non vi sia qualcuno, per esempio, direi, Oliviero Zuccarini e gli scrittori di Critica politica, che hanno orecchi per sentire. Tutti domandano al '<Governo" aiuti - cioè carta-moneta e inflazione - per la ricostruzione delle case demolite dalla guerra. E il Governo pro– mette aiuti - ·cioè carta-moneta e inflazione - a tutti, e manda impiegati del Genio civil~ qua e là a far perizie e promettere aiuti - cioè carta-mo– neta e inflazione - a tutti; e chi aspetta la manna governativa, se ne sta I 624 BibliotecaGino Bianco

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