Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale borghesia, che s'incarica di combattere contro la borghesia per conto del proletariato. Si formano cosf delle organizzazioni socialiste, nelle quali la spina dor– sale operaia o manca o è oppressa dalla ciccia piccolo borghese. Sono circoli numerosissimi! Trecento, quattrocento, cinquecento soci, e a ogni adunanza se ne ammettono nel Cjrcolo dei nuovi, senza discussione, su proposta di due compagni. Tutti questi circoli, poi, riuniti insieme, danno i 25 mfla socialisti organizzati, che figureranno, e faran venire la tremarella ai con– servatori, nei nostri congressi. Di tanti soci, appena una quindicina pagano regolarmente le loro quote; i piu non sanno nemmeno di essere iscritti nel Circolo; alle adunanze prendon parte, sf e no, una trentina di habitués. Do– mando la parola per fatto personale! Protesto vivam~nte contro l'afferma– zione del compagno x, perché è contraria alla evoluzione! ritiri la parola offensiva! è inutile occuparsi di questo, perché la piccola proprietà è desti– nata a scomparire! l'adunanza di stasera non è valida per mancanza di nu– mero legale! oh, per dio, ma parlerai sempre tu, stasera? - Di discussioni pratiche non se ne fanno mai; si formano facilmente delle piccole cricche, le quali si combattono alla sordina tra di loro; a poco a poco alcuni, piu energici o piu stupidi fra tutti, prendono il sopravvento nelle adunanze, e finiscono col far la pioggia e il sereno; gli operai autentici si stancano di qudle adunanze, dove si dura a discutere fino alle due dopo mezzanotte sulla punizione da infliggere a un compagno che, nel cantar l'inno dei la– voratori, ha fatto una stecca nei signor per cui pugnammo; il Consiglio nazionale è chiamato continuamente ad occuparsi di questioni personali e di pettegolezzi puerili e ridicoli. E questo è, in ottanta paesi su cento, il partito socialista dei lavoratori, che vuol arrivare alla proprietà collettiva per mezzo della lotta di classe. Si viene alle elezioni e i voti cadono sulle nostre liste come gragnuola. 400 voti! I 000 voti! clementi numi! che progressi fa l'idea! non sono forse voti puri quelli? non siamo stati intransigenti? - Io so di un paese, dove c'era prima una banda municipale che fu sciolta dalla giunta radicale per insubordinazione al maestro, e si formò un'altra banda municipale; nelle elezioni la banda vecchia votò per i socialisti e la nuova per i radicali; sono i capillari della lotta economica: ma chi ci bada? chi distingue nel fondo dell'urna i cinquanta voti della banda vecchia dai cinquanta della nuova? e poi, a che guardar tanto per il sòttile? non dicono i nostri socialisti elet– torali che basta essere intransigenti, perché i nostri voti diventino puri come acqua di fonte 7 ? A volte accade che nelle elezioni si vinca. Se si tratta di elezioni poli– tiche, a festa finita non se ne parla piu. Un altro deputato socialista è entrato in Parlamento, un altro gran passo è stato fatto verso la rigenerazione univer– sale, e dio sia lodato. Dopo il lavoro febbrile e spasmodico, del periodo 7 Vcggasi la postilla della "Critica." [N. della "Critica Sociale."] Cfr. nota 1 a p. 26. 34 BibliotecaGino Bianco

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