Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Tirando le somme si trattasse di dar loro una laurea. Nel solo Monzese avremmo una massa di duemila lavoranti cappellai, mentre ora non ne possiamo avere che trecento, perché gli altri non hanno certificati, e non riescono ad ottenerli neanche con un anno di scuola per poi poter dare l'esame. Ebbene domani quella gente sarebbe tutta compresa nelle liste elettorali, come anche vi sarebbero compresi tutti i contadini dei nostri paesi; e tutti i muratori, tutti i falegnami. .. Ma si dice: per conquistare ad essi questo diritto, si ritarda la conquista generale. - No, perché questa gente nuova, che manderebbe uomini nuovi a rafforzare il gruppo parlamentare socialista, esplicherebbe la sua azione nel conqui– stare per gli altri ciò che essa ha già ottenuto. 7 Il guaio era che tutta la esperienza del precedente decennio stava li'. a dimostrare· che le organizzazioni privilegiate, dopo aver conquistato un diritto per sé sole, non esplicavano mai nessuna azione nel conquistare per gli altri ciò che esse avevano già ottenuto, ma passavano immediatamente a domandare un diritto nuovo. Il quale cominciava quasi sempre col pre.: sentarsi come diritto per tutti; ma, al momento della realizzazione, si rat– trappiva sempre in un privilegio di alcuni: sempre gli stessi. E il disprezzo, che i "trogloditi" analfabeti suscitavano nel "proletariato" organizzato e letterato, non lasciava nessun adito alla speranza che quest'ultimo, conse– guito per sé l'uovo del suffragio allargato, avrebbe rinunciato ad altre uova per conquistare ai "trogloditi" la gallina del suffragio universale. Quand'ecco, nella primavera del 1911, l'onorevole Giolitti saltò su im– provvisamente a proporre il suffragio universale: voleva cosI dimostrarsi piu "avanzato" dell'onorevole Luzzatti, condurre per questa via al goyerno Leonida Bissolati e spezzare in due il partito socialista alla vigilia della im– presa di Libia. E si illudeva di dominare nelle elezioni la gran bestia dopo averla scatenata, cosI come aveva sempre tenuto in briglia il vecchio corpo elettorale limitato. - Fu in questa occasione che anche 1 socialisti settentrionali accettarono definitivamente il suffragio universale. La deviazione localista e oligarchica della politica socialista non si deter– minò, da un momento all'altro, su tutta la linea, come un fatto di coscienza spregiudicata e brutale. I processi psicologici di questo genere avvengono nelle collettività, quasi sempre, per gradi successivi, di cui manca in prin– cipio la visione chiara, e perciò non è possibile una critica immediata. Ma. di giorno in giorno le spinte e i resultati di esse si susseguono e si accumu– lano; gli interessi soddisfatti diventano piu vasti e piu tenaci: il pensiero segue con docile atteggiamento le comodità pratiche: quando, alla fine, la direzione del movimento è divenuta visibile, allora si trova anche, intorno ad essa, già costruito e ,pronto all'assalto e alla difesa, tutto un nuovo si– stema di idee a servigio degli interessi consolidati. Nel primo decennio di questo secolo, la funzione di giustificare l'azio- 1 Resoconto stenografico, Officina Poligrafica Italiana, Roma, 1911, pp. 130-31. 597 BibliotecaGino Bianco

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