Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Il partito socialista di Imola generale tutte le amministrazioni eterodosse, debbono lottare non solo con le disastrose condizioni dei bilanci comunali, ma anche colla partigianeria e colla malafede, spesso sfacciata e ributtante, dei prefetti e delle Giunte provinciali. Questo lo sappiamo tutti e c'insegna che noialtri socialisti dob– biamo essere molto cauti nelle nostre promesse amministrative; nella no– stra propaganda, anzi, dobbiamo insistere continuamente sull'idea, che, finché non avremo distrutto... legalmente lo Stato accentrato com'è oggi e non avremo ottenuta la completa autonomia comunale, noi potremo far pochissimo a favore dei lavoratori, anche se avremo nelle nostre mani il Municipio. Ma la mancanza di autonorqia, se ci spiega perché il nostro partito in Imola non abbia potuto far del bene, non ci spiega perché abbia dovuto fare il male. Ad assestare p bilancio sconquassato non c'era altrà via che aumentare il dazio consumo! E sia; ma quando un'amministrazione socia– lista è arrivata a questo punto, il suo posto non è piu nel palazzo muni– cipale. Quando, dopo aver tentato tutte le vie per far fronte alle necessità del bilancio, abbiam visto che è impossibile farlo senza abbandonare il nostro programma e senza peggiorare le condizioni dei lavoratori, che pre– tendiamo di rappresentare, allora non ci resta che abbandonare il posto ai conservatori e magari metterci sul terreno francamente rivoluzionario; si entra in lotta col prefetto, ci si dimette, ci si fa sciogliere; e allora vengano pure i beniamini del signor prefetto ad aumentare il dazio consumo; ma non noi! La nostra abilità, e in generale di tutti i partiti che non sieno composti di idioti, deve consistere non solo nel saper salire al potere, ma anche nel saperne scendere a tempo opportuno con la fronte alta e con la bandiera nostra spiegata al vento. Questo i socialisti d'Imola non l'han capito; essi non han capito che i Municipi per noi debbono essere trincee di combattimenti .fierissimi e per– sistenti e non sedie imbottite su cui appoggiare senza spasimi le nostre emorroidi. Essi han cercato sempre, per quanto era in loro, di evitare ogni lotta coll'illustrissimo signor prefetto, per farsi perdonare il peccato di es– ser socialisti. E cos1 han finito a poco a poco col perdere ogni coscienza dei loro doveri piu elementari, col dimenticare completamente che, ope– rando male, essi compromettevano non solo se stessi, ma ~.nche tutto il no– stro partito; e sono arrivati a compiere degli atti che fanno addirittura stupire per la loro incredibile incoscienza. Di tali atti avremo purtroppo a citarne piu d'uno in questo disgrazia– to lavoro; per ora ne riporterò uno solo; che dà la misura di tutti. In quest'inverno passato il nostro partito si è fatto iniziatore di un'agitazione per la refezione scolastica. Anche i socialisti d'Imola ci han pensato, e la amministrazione comunale ha creduto che fosse venuto finalmente il tem– po di ricordarsi un po' del programma minimo; ed ha stanziato pel bi– lancio del '98 duemila lire annue per la refezione. Lasciamo andare la burlet– ta di stanziare 2000 lire per almeno 500 alunni: date le tristi condizioni 31 BibliotecaGino Bianco

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