Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale E tanti e tanti altri interrogativi cui non sarà male, cammin facendo, rispondere ... Importante, importantissimo però, a mio modesto avviso, era prima sgombrare il cammino dalle nebbie del socialismo. RODOLFO SAVELLI Postilla L'amico Savelli vuole che l'Unità si dichiari fuori del socialismo. Ma poiché l'Unità non è un individuo in carne ed ossa, bensf un giornale scritto da molti individui, i piu fra i quali, come Giretti, De Viti, Donati, ecc. ecc., non hanno mai .peccato di socialismo, ne consegue che la esorta– zione del Savelli è diretta a quei soli collaboratori dell'Unità che sono stati e continuano a dirsi socialisti, e piu specialmente al sott~scritto. Ora il sottoscritto• è cosi stanco e stufo di tutti gli ismi che hann9 ser– vito finora solo a turlupinare il popol~ italiano, che ·non gliene importa proprio nulla di rinunziare a chiamarsi socialista, se questo può far pia– cere ad un buono e vecchio amico come il Savelli. A patto però, che il Savelli non mi appiccichi un ismo che non mi va. E a patto che, rimanga ben fermo, il nuovo ismo deve riguardare il solo sottoscritto e non l'Unità. Dico "il sottoscritto" e "non l'Unità," perché l'Unità, cioè l'insieme dei collaboratori, non può avere in questo campo nessuna formula comune. Ogni sforzo per trovare una formula o idea "g<;nerale" comune a tutti i collaboratori dell'Unità, non arriverà mai a nessun utile risultato. Abbiamo discusso già di questo nel 1912; ritornammo a discuterne nel 1913; non conchiudemmo nulla. E non conchiuderemmo nulla neanche ora,. Da una parte il Savelli persisterà a credere che, per determinar bene la nostra situazione spirituale e politica, occorra anzi tutto riconoscere d'es– sere usciti dal socialismo, dall'altra io continuerò ad affermare che l'idea– lità cui mira il movimento unitario, se non è proprio una cosa stessa col– l'idealità socialista, per lo meno non discorda da essa in nessun punto so– stanziale. Il Savelli continuerà a volerci battezzare nazionalisti mazziniani, il Carabellese ritornerà a proporci la denominazione di socialisti mazzinia– ni. Questi riaffermerà che la concezione socialista dev'essere puramente idealistica e disinteressata, e ne escluderà il principio della lotta di classe, il Lorini invece combatterà questo modo sentimentale di intendere il socia– lismo, e spiegherà che la formazione di una coscienza di classe (nel prole– tariato e nella borghesia) deve essere anzi uno dei compiti fondamentali della nostra azi.one. E il dissenso è c9s1 radicale, che il prolungarsi della discussione non riuscirebbe certo a sanare. Eppure esso non impedisce che il Savelli e il Carabellese e il Lorini e tutti gli altri amici nostri, che nella ricerca della formula non possono non dimostrarsi in assoluto contrasto, continuino tuttavia a trovarsi con– cordi nel proporre la soluzione dei problemi concreti che il nostro giornal~ 560 BibliotecaGino Bianco

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