Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Il problema della cultura e i giovani socialisti noi ci contenteremmo di questo, e non chiederemmo altro. Non potremmo . ' "N P . " d' ' "N P . " 1 essere pm... uovo art1to 1 cosi: ma uovo art1to su serio; e non "Nuovo Partito" per turlupinatura. [Da "L'Unità," 3 agosto 1912, fumato: G. s.J Il problema della cultur(l. e t giovani socialisti I Torino, 15 ottobre 1912 Stiro.mo Sig. Direttore, Mi permetta questi pochi appunti all'articolo del Sig. Pietro Silva sul Congresso giovanile socialista di Bologna. 1 Ad altra volta il rispondere al quesito "se ci sono an– cora nel partito socialista, in numero sufficiente, forze capaci di rinnovarsi e di rinno– vare"; per ora noto alcune inesattezze, dovute al fatto che il Silva raccolse le sue impressioni dai resoconti dei giornali che, compresi quelli del partito, sono stati pro– prio... traditori verso il congresso. È vero che l'Avanguardia Socialista minacciava di fischi quelli èhe volevano un movimento giovanile di preparazione, e ci chiamava (o sapiente insulto!) bidollini. 2 Ma bisogna pur notare due cose: I) che quel trafiletto era l'espressione personale di pochi guastati dall'ambiente romano, troppo impeciato di politica, e non della migliore; 2) che nessuno al congresso, vista la serietà dei nostri intendimenti, ~i azzardò a voler rimpicciolire una questione che involgeva tutto quanto l'indirizzo del movimento giovanile, nelle formulette del destrismo o del rivoluzio– narismo. Debbo dichiarare che mai le mie parole, né quelle dei molti altri che avevano le stesse convinzioni, furono accolte da quegli "ululati" di cui erroneamente parla la Giustizia. L'ordine del giorno "pro cultura" ebbe 2465 voti contro 2730: votazione che, mi pare, è abbastanza significativa, quando si consideri che influirono su di essa e l'affetto che lega i giovani al Vella, e preoccupazioni non del tutto sparite per le tendenze, e altri elementi estranei alla questione. La discussione poi <lel 22 mattina, che passò quasi inosservata nei resoconti, sulla cultura, dimostrò che vi sono moltissimi giovani a cui non manca la visione chiara delle esigenze che i tempi in cui viviamo impongono al movimento giovanile. I di– scorsi di Casciani e di Barni, tra gli altri, in risposta a quello del relatore Bordiga (il solo dei congressisti giovani e vecchi che abbia saputo dare una impostazione teo– rica, logica, alle diffidenze verso l'opera di cultura) ebbero tale efficacia di persuasione che il relatore Bordiga stesso dichiarò di accettarne i criteri, purché non venisse votato nessun ordine del giorno. Poiché il consenso del congresso alle idee espresse dai gio- 1 Cfr. PIETRO SILvA, I Giovani socialisti, in "L'Unità," 12 ottobre 1912. [N.d.C.J 2 Il termine deriva dal nome di Pietro Bidelli, membro della Direzione del partito, incari– cato di riferire al Congresso di Reggio Emilia su una proposta di scioglimento della Federazione giovanile socialista. La proposta fu respinta dalla nuova maggioranza di sinistra. [N.d.C.] 535 · BibliotecaGino Bianco

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