Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale Questo abbiamo creduto necessario osservare per togliere ogni dubbio al nostro lettore sulla reale iniquità, che si è perpetrata finora al Commis– sariato della emigrazione, e temiamo continuerà anche per l'avvenire: ini– quità, che consiste nel far servire il danaro spillato agli emigranti transocea– nici per l'assistenza agli emigranti europei. Secondo le notizie comunicate alla Camera dal ministro degli Esteri in occasione della discussione della legge 17 luglio 1910, durante il 1909 su 100 emigranti per i paesi transoceanici, 13,4 appartenevano all'Italia setten– trionale, 13,3 all'Italia meridionale; viceversa nell'emigrazione per i paesi d'Europa, il 63,7% era dato dall'Italia settentrionale, il 26,1% dalla centrale, il 10,2% dalla meridionale. L'emigrazione transoceanica dunque è preva– lentemente meridionale; l'emigrazione continentale è prevalentemente set– tentrionale: tutto ciò che è stato sottratto al danaro sborsato dall'emigra– zione transoceanica per assistere la emigrazione continentale è stato truf– fato (la parola è forte ma è giusta) al proletariato meridionale per favorire il proletariato settentrionale. Ora questa iniquità deve finire. E di fronte ad essa noi non ci sentia– mo di limitarci a chiedere che il Commissariato sia da ora in poi un poco piu benigno, un poco piu compassionevole, un poco meno parsimonioso nell'assistere gli emigranti transoceanici a spese dei medesimi. No. Questo non ci ·contenta. Noi esigiamo giustizia intera e incondizionata. Se nelle diverse province italiane ci sono uffici di patronato, questi uf– fici devono essere sussidiati dagli Enti locali (Province, Comuni, istituzioni di beneficenza, Casse di risparmio, ecc.), e non dallo Stato. L'Umanitaria e la Bonomelliana, per esempio, devono chiedere i sussidi alle ammini– strazioni delle loro province, e non allo Stato, per gli uffici che hanno nelle province del Nord e che servono ad assistere i soli emigranti in partenza da quelle province. Invece, si deve provvedere col fondo dell'emigrazione transoceanica agli uffici che lo Stato mantiene o sussidia nei porti d'imbarco e nei paesi tran– soceanici; e agli uffici che lo Stato mantiene o sussidia ai confini terrestri e nei paesi europei e levantini, si deve provvedere col fondo della emigrazio– ne europea. Ed è necessario che le entrate e le uscite dei fondi sieno tenute distinte, in modo che non sia possibile nessuno storno a danno dell'uno e a vantag– gio dell'altro. Intendiamoci bene. A nostro parere, è assolutamente ingiusto il concet– to che gli emigranti debbano fare le spese di quella assistenza, che lo Stato ha il dovere di fornir loro. Ma data questa iniquità, vogliamo sia aJmeno evitata una iniquità anche maggiore, e cioè che lo Stato sfrutti un gruppo di emigranti per favorirne un altro. E perciò - in mancanza di meglio - ciascuna emigrazione è necessario che provveda per conto proprio alle pro– prie spese, con le proprie entrate. Potremmo chiedere qualcosa di piu. Potremmo chiedere che anche 520 BibliotecaGino Bianco

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