Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale Nel Mezzogiorno d'Italia la potenza sociale, politica, morale della piccola borghesia intellettuale è assai più grande e piu male.fica che nel Nord. Ed è questo, uno dei flagelli piu rovinosi del Mezzogiorno. Si può dire che, nel Mezzogiorno, la piccola borghesia intellettuale è nella vita morale quel èhe è nella vita fisica del paese la malaria. I. Come si recluta Prima del 1860 e negli anni immediatamente successivi, la grande am– bizione delle famiglie, che avevano un po' di terra al sole e che aspiravano ad elevarsi socialmente, era di avere un figlio prete. Nella famiglia, che otteneva questa grazia del Signore, l'avito fondi– celio ritrovava ben presto qualche fratellino. Le rendite crescevano geome– tricamente. E se la seconda generazione riesciva a produrre un altro pre~e, la famiglia entrava addirittura fra le case notabili del paese. La terza gene– razione arrivava finalmente al canonico, con cui cominciava quasi la nobiltà. Dopo il 1860, la confisca dei beni ecclesiastici ha ridotto di molto il benessere del clero. D'altra parte il diffondersi delle idee liberali ha reso meno apprezzata la vecchia professione di aprire e chiudere le porte del paradiso. Le famiglie non trovano abbastanza redditizi i capitali impiegati in questo genere di speculazione; e i giovanotti la chierica la prendono sempre piu a malincuore. Un vecchio vescovo del mio paese, uomo di spirito, che aveva nel 1860 corso il pericolo di essere linciato dai liberali, soleva dire che ormai non si fanno piu preti, se non coloro che sono nello stesso tempo poveri, asini e brutti. D'altra parte, l'agricoltura, l'industria, il commercio, data la povertà del paese e il torpo~e della vita economica, non richiedono che uno scarsis– simo personale di concetto e d'ordine, e non offrono quasi nessuna possi– bilità d'impiego produttivo alle attività di una classe; che non è né cosf ricca da poter vivere di rendita, né cosf povera da accettare spontanea quella che essa giudica degradazione del lavoro manuale. In siffatte condizioni, tutte le famiglie della media e della piccola possidenza sono portate ad avviare i loro ·figli quasi esclusivamente verso le professioni liberali e gl'impieghi. D'altra parte, lo Stato, invece di tener basso il numero delle scuole classiche per impedire nei limiti del possibile la sovraproduzione dei lau– reati, dei diplomàti e dei ... bocciati, non ha saputo finora fare altro, se non secondare supinamente le pressioni delle famiglie; ed ha moltiplicati nel Mezzogiorno stoltamente i ginnasi. Se mettiamo, per esempio, a confronto la Lombardia e la Sicilia, cpe si possono considerare come le due regioni tipiche del Nord e del Sud d'Italia, abbiamo la seguente distribuzione di scuole e di scolaresche: 482 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=