Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Riforme parziali e riforme generali1 Dice il compagno Turati che noi, riformisti dissidenti, o socialisti di sinistra, o socialisti democratici, in opposizione al socialismo di stato dei riformisti ufficiali e del Gruppo parlamentare e a quello rivoluzionario del– la nostra Estrema Sinistra, abbiamo in comune coi rivoluzionari molti ele– menti; e, in primo luogo, un elemento formale: l'abitudine del pessimismo e delle forme apocalittiche. È vero fino ad un certo punto; come sino ad un certo punto, è anche vero che i riformisti ufficiali hanno in comune coi conservatori l'abitudine della forma ottimista e quietista del socialismo luz– zattiano (bene!). Ognuno di noi ha sempre qualche cosa di comune con altri, coi quali, viceversa, abbiamo diversità straordinarie su tutti gli altri punti. Del resto, questa comunione formale, come dice lo stesso Turati, non ha importanza. E perciò è inutile insistervi. Un'altra comunanza molto piu profonda il Turati trova tra noi e i ri– voluzionari dell'Estrema Sinistra: ed è la tendenza a cercare capri espiatori in determinate persone, nei deputati, nel direttore dell'Avanti!, nella dire– zione del partito, per attribuire a costoro la responsabilità del cattivo anda– mento del nostro movimento. Ora, è assai probabile che la mia scarsa abi– lità parlamentare, e l'abitudine che ho di non essere molto moderato quan– do scrivo e quando parlo - se mai diventerò deputato, diventerò prudente ed abile anch'io, - abbiano fatto credere che io sia cosf infantilmente sem– plicista nel diagnosticare i mali del partito. Ma credo di poter affermare con la coscienza di dire assolutamente il vero, che il Turati a questo riguar– do ha frainteso profondamente il mio pensiero. Io non ho-mai affermato che la responsabilità della crisi, in cui si trova paralizzato oggi il partito, sia specialmente nei deputati o nell'Avanti! E se alcuno di voi ricorda quello che ho scritto nell'estate passata in quei famigerati articoli, che mi hanno valso alcuni mesi di insulti di tanta parte della nostra stampa, se alcuno di voi ha letto con un po' di attenzione quel– la prefazione fuori programma che accompagna la mia relazione sulla ri– forma elettorale, spero che costui riconoscerà che io non ho mai fatto di– pendere la decadenza del movimento socialista da determinati uomini: l'attribuisco a cause purtroppo ben piu profonde. Io ho affermato chiaramente che l'atteggiamento dei deputati e del gior– nale è l'effetto di un errore ben piu generale, di un errore di insieme, a cui partecipa una parte assai larga della vera e propria massa del partito: er– rore a cui i deputati e il giornale, invece di reagire, hanno contribuito: e questa è la loro parte di responsabilità. 1 Riprodotto in Tendenze vecchie ecc. cit., pp. 109-122 e in Scritti sulla questione meridio– nale cit., pp. .3.37-.349. 445 BibliotecaGino Bianco

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