Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale tito socialista, çhe di siffatto pericolo non si rendesse conto e non reagisse contro di esso con tutte le sue forze quando la correzione è ancora facile; un partito socialista, il quale dimenticasse che suo ufficio fondamentale nella vita moderna è quello di coordinare la marcia. dei gruppi d'avanguar– dia con la marcia delle classi meno evolute, anche a costo di mettersi a un certo punto contro i piu forti per prendere di fronte al loro egoismo il patrocinio dei piu deboli; questo partito sarebbe la piu funesta organizza– zione politica, che potesse esistere a danno della classe lavoratrice; perché nel suo disinteresse per i bisogni della maggioranza piu debole e piu disgra– ziata, aiuterebbe i gruppi piu avanzati a staccarsi a poco a poco dal grosso dell'esercito, a costituirsi in oligarchia, a formare un unico sistema con le classi dominanti e coi partiti conservatori nello sfruttamento della maggio– ranza lavoratrice. E il rimedio contro questo pericolo non può essere dato da quegli slanci di solidarietà straordinaria, che aspettano una epidemia o una strage di contadini meridionali, per manifestarsi. Occorre il lavoro di ogni gior– no, di ogni ora, di ogni minuto. E questo lavoro non può essere fatto che dagli stessi interessati, quando sieno normalmente introdotti nella vita pub– blica, mediante una riforma elettorale, che dia la esistenza politica a tutta la classe lavoratrice; che dia la legittima rappresentanza nello Stato agli interessi di tutti i gruppi della classe lavoratrice; .che crei un regime poli– tico, in cui i gruppi socialmente piu avanzati sieno costretti automatica– mente e continuamente a coordinare, e quando occorra .subordinare, la propria azione politica a quella della intera classe proletaria. La riforma elettorale, purtroppo, non potrà unificare che le condizioni "politiche II della classe lavoratrice. Le condizioni economiche rimarranno tuttavia squilibrate, e non diventeranno omogenee se non via via che si svilupperà il processo di unificazione della nostra patria. Ma il regime poli– tico, con le enormi masse di ricchezza, che aspira da ogni parte e che volge a favore dell'una piuttosto che dell'altra classe sociale, può essere strumento prezioso di omogeneità e fonte pericolosa di maggiori squilibri. 3. Giolittismo meridionale e suffragio universale Il presente sistema elettorale non solo impedisce alla maggior parte della classe lavoratrice di far. sentire il peso dei suoi interessi nella vita pubblica; non solo spezza la classe lavoratrice in una minoranza privile– giata e in una maggioranza diseredata; ma produce il predominio degli elementi piu camorristici nell'amministrazione centrale e in moltissime locali. La classe dominante, oggi, nel nostro paese, è la piccola borghesia degli esercenti, piccoli appaltatori, professionisti, impiegati, spostati. Nel Nord questa classe, bilanciandosi fra la borghesia capitalista e proprietaria e 408 BibliotecaGino Bianco

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