Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale novamento si possa dire profondo e generale. Ma questo è certo, che, non appena questa massa sia diventata una forza politica, i deputati incomin– ceranno a preoccuparsene per non averla ostile nelle elezioni; dovranno studiarne i bisogni e sforzarsi via via di soddisfarli, come fanno i depu– tati settentrionali, che, anche se sono conservatori, cercano sempre di fare qualcosa per le masse dei loro paesi, allo scopo di conquistarle. Insomma noi avremo creato il punto d'appoggio per la lenta, graduale soluzione del problema meridionale. 4 Il suffragio ristretto nel Mezzogiorno e la democrazia del Nord. - Ma voi siete uomini pratici. Nella reazione legittima e necessaria contro la retorica squilibrata dei rivoluzionari e contro i castelli in aria dei dottri– nari, vqi non amate piu né i bei gesti né le idee larghe. Voi, che avete nel vostro cuore una fonte perenne di ideale, e tutta la vostra vita passata testi– monia per voi, voi mettete una specie di civetteria nel deridere i bei gesti; mettete una specie di furore nel non fare che gesti brutti; e ci tenete assai ad essere gli uomini d'affari del proletariato, niente altro che gli uomini d'affari. Sono parole, lo so. Ma vi è molta gente che prende. troppo alla parola le vostre parole. E voi stessi minacciate di rimanere prigionieri delle vostre parole. Turati. - Bravo! Salvemini. - Cosf, nella questione del suffragio universale, voi che vivete in condizioni divérse dalle nostre, e stentate a comprendere perché esso ci sia necessario come la luce, come l'aria, voi rimanete indifferenti. E ci dite: "Noi abbiamo i nostri affari, e non possiamo sacrificarli a voi. I nostri operai hanno bisogno di pagar meno il pane, hanno bisogno di buone leggi sociali, hanno bisogno di scuole migliori. La questione del suffragio universale avrà importanza per .voi, non ne ha nessuna per noi. Noi tiriamo all'arrosto, e non possiamo sperderci dietro al fumo. I sentimentalismi non c1 vanno." Se questi ragionamenti li facessimo noi, e dicessimo: "Dei vostri affa– n settentrionali noi ce ne stropicciamo e vogliamo badare ai nostri," voi ci chiamereste subito regionalisti, localisti, sindacalisti. Siccome li fate voi, che - come voi stessi dite - siete la razza superiore, questi ragionamenti diventano il frutto della piu raffinata praticità. E non vi avvedete che que– sta non è praticità, ma appunto il piu miope dei localismi. 4 Quanto qui affermo sulle nuove condizioni economiche dell'Italia meridionale può appa– rire in contraddizione con l'attuale acutissima crisi, che attraversano le Puglie. Ma si badi che nessun paese, per quanto ricco di capitale, sfugge a crisi altrettanto gravi quanto transitorie. In Puglia la crisi è determinata dalla siccità, che ha distrutti tutti i raccolti, e dalla crisi monetaria nordamericana e dalla elezione presidenziale, che hanno fermato per ora il moto migratorio. Né le Puglie, come altre regioni del Mezzod{, hanno la riserva delle economie accumulate negli anni passati dagli emigranti, perché nelle Puglie il fenomeno emigratorio si è determinato solo in questi ultimi anni, assai piu tardi che, per esempio, in Calabria e in Sicilia. Passato, però questo periodo terribilmente critico, anche il proletariato rurale pugliese riprenderà la sua strada. Una conferma clamorosa delle mie informazioni verrà, non ne dubito, ben presto dalla grande inchie– sta governativa sulle condizioni dei contadini meridionali. 342 BibliotecaGino Bianco

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