Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale assai meno numerosi e intensi che non sarebbe stato naturale; e che, tutto compreso - direbbe il nobilomo Vidal - meglio di cosI non la poteva andar. Affidando ora alla Critica Sociale il discorso, mi è parso utile non de– fraudare i lettori di nessuno di quei rumori poco lusinghieri, di cui fui, meno di quanto mi meritassi, gratificato presente cadavere. Essi sono indici caratteristici di uno stato d'animo, ancora molto diffuso, e contro cui è ne– cessario che tutti i buoni persistano a lottare. E, avendo messo i rumori av– versi, ho dovuto mettere anche gli applausi. "Mettendoli Turpin, li ho messi anch'io." La qual cosa credo di poter fare comodamente, senza la preoccu– pazione che mi si accusi di vanità, visto e cor:siderato che, a conti fatti, le manifestazioni negative preponderano in misura davvero impressionante su quelle che sarebbero state certo piu dolci al mio cuore esulcerato. Inoltre, alcune parti dell'argomentazione, che dovei saltare di piè pari per non abusare eccessivamente della benevolenza ostile degli ottimi com– pagni, le ho restituite in questo testo, diciam cosI, definitivo, chiudendole, a scanso di equivoci, fra parentesi quadre. Cosf, dopo avere evitato il pe– ricolo di essere linciato in natura, mi sarà piu facile essere linciato in effige. I. La dichiarazione dei principt Le proposte, su cui il congresso è chiamato a pronunciarsi, si possono dividere in tre gruppi. Alcune, e sono le piu diffuse, riguardano i principt, 1a direttiva politica, i rapporti fra il partito e le organizzazioni operaie. Altre si riferiscono al programma di riforme immediate, per cui il partito deve impegnare la sua azione politica, d'accordo con le organizzazioni profes– sionali. Le altre proposte riguardano la tattica elettorale. Sui principt, che devono essere certo assai male in gambe, se ad ogni congresso sentiamo il bisogno di puntellarli, e sulla direttiva politica del partito e sulle sue relazioni con la Confederazione del lavoro, dopo i di– scorsi del Rfgola e del Chiesa,3 mi pare che noi riformisti non abbiamo piu nulla di nuovo e di interessante da esporre. Mi contenterò di dire che vote– rò l'ordine del giorno riformista o di concentrazione, compresa la dichia– razione dei principt; sebbene sarebbe meglio assai che i princip1 fossero da noi un po' piu sentiti e praticati e un po' meno dichiarati, corretti e ridi– chiarati. E spero che nella valle di Giosafatte mi sarà tenuto conto del sa– crificio, che faccio in questo congresso, votando una dichiarazione di prin– cipt, che certamente nel congresso prossimo sarò costretto a modificare. L'accordo fra i meridionali. - Sul programma di riforme, invece, che dovrebbero concentrare su di sé l'attività politica immediata del partito, io 3 Rinaldo Rigola e Pietro Chiesa deputati socialisti, dirigenti della Confederazione Gene– rale del Lavoro. [N.d.C.] 332 BibliotecaGino Bianco

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