Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale Se c'è, insomma, un paese, in cui il socialismo o è riformismo o è ba– golonismo in via di diventar camorrismo, questo paese è proprio l'Italia me– ridionale. Eppure i socialisti meridionali sono rivoluzionari! Come si spiega questo fatto? Si spiega osservando che i riformisti settentrionali hanno concentrato tutte le loro forze intorno al riformismo sociale, come se tutta l'Italia si riducesse alla piazza del Duomo di Milano, mentre il riformismo dei so– cialisti meridionali non potrebbe essere che riformismo politico. Per noi me– ridionali, la legislazione sociale è parola quasi vuota di senso, perché igno– riamo quei rapporti economici, che la legislazione sociale ha l'intento di disciplinare. Il nostro proletariato, invece di essere protetto dallo sfrutta– mento, ha bisogno ancora d'essere sfruttato. I nostri contadini son costretti al riposo per· metà dell'anno; le donne e i bambini del nostro proletariato soffrono la fame, perché non hanno lavoro. Non è un'atroce ironia, in que– ste condizioni, limitar per legge il lavoro delle donne e dei fanciulli, e chiedere per legge il riposo festivo? E meno male che le leggi sociali, quando sono fatte, non sono applicate! Se lo Stato pretendesse di farle rispettare sul serio nel Mezzogiorno, chi sa quanti proletari si lascerebbero ammazzare, ribellandosi a quelle leggi, che per proteggerli dallo sfinimento per eccessivo lavoro, li costringerebbero ad essere piu sfiniti che mai per mancanza di lavoro. Inoltre il ministerialismo dei riformisti del Nord è stato per noi un continuo, sanguinoso oltraggio. Nessun uomo politico ha mai sistemati– camente, come Giolitti, adoperato fra le sue arti di governo la corruzione e l'asservimento politico e morale del Mezzogiorno. Per troppi settentrio– nali, anche fra coloro che piu spesso fanno sfoggio di retorica unitaria, le popolazioni meridionali sono carnaccia da macello e da bordello. Giolitti pensa cosf, e agisce in conseguenza; ma agisce con quella tenacia, con quel– la brutalità, con quella mancanza di scrupoli, con quella ferrea rigidità, che costituiscono nella nostra vita politica sfiaccolata e oscillante la sua forza. In questi tre anni noi abbiam visto nei nostri paesi gli agenti del Go– verno fare e disfare a capriccio le amministrazioni locali; abbiam visto la mafia, la camorra, la malavita, tutta la feccia sociale dei nostri paesi, pale– semente protetta dal Governo centrale, e sguinzagliata contro gli avver– sari dei deputati ministeriali: abbiamo visto massacrare senza pietà i nostri pròletari ad ogni minimo accenno di disordine, mentre al Nord la forza pubblica aveva per gli operai mille riguardi e mille tolleranze, come ben si addice a persone che appartengono a una razza piu gentile. E intanto i deputati socialisti votavano per il Ministero. E alle denunce, che noi face– vamo ad essi delle infamie, che si commettevano fra noi, essi o non rispon– devano, o ci facevano capire che non credevano alle nostre parole, o face– vano una scrollata di spalle e dicevano: "Da noi il Governo non fa cosf; la colpa non è di Giolitti; è vostra." 316 BibliotecaGino Bianco

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