Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale nella recente batracomiomachia fra i vignaioli meridionali e i piemontesi. I vini meridionali non possono esportarsi all'estero per il nostro regime do– ganale, e non possono esportarsi nelle province settentrionali per l'eccessi– vità delle tariffe ferroviarie; in compenso le industrie del Nord sono pro– tette dal sistema doganale e invadono il Sud, e i prodotti agricoli del Nord sono protetti per le tariffe ferroviarie dai prodotti del Sud e padroneggiano senza concorrenza i mercati del Nord. La soluzione del problema non si può ritrovare se non in una riduzione uniforme di tutte le tariffe ferroviarie agri– cole e in una politica di libero scambio che permetta ai piemontesi di esten– dere fuori d'Italia lo smercio dei loro vini in compenso di ciò che perdereb– bero in Piemonte per la concorrenza dei vini meridionali; la quale concorren– za del resto non potrebbe essere sensibile se non fra le classi proletarie delle città attratte dal prezzo moderato dei vini pugliesi,' mentre la borghesia non abbandonerebbe il vino da pasto piemontese. E in questo .programma si con– cilierebbero i vari interessi regionali, e ci troverebbe il suo tornaconto so– prattutto il proletariato del Nord, che berrebbe vino a buon mercato. Inoltre non essendo possibile una politica di libero scambio nei vini, senza con– ceder alle altre nazioni una riduzione sui dazi industriali, e portando que– sto come conseguenza necessaria l'abolizione del dazio del grano, il pro– gramma del vino a buon mercato non è che l'altra faccia del programma del pane a buon mercato. Nessuna occasione piu bella di questa poteva avere il partito socialista per iniziare la campagna intorno ai prossimi trattati di commercio e intorno alla questione meridionale, la quale da questo punto di vista è la questione piu altamente democratica che abbia oggi il nostro paese. Ebbene, il Ministero si dette l'aria di fare un favore al Mezzodf riducendo in maniera ridicola le tariffe dei trasporti dei vini meridionali, ma provo– cando in Piemonte un nubifragio di proteste; nello stesso tempo i sonniniani divenivano teneri per lo Statuto e agitavano la questione costituzionale per dar noia al Ministero, evitando di compromettersi sul fondo delle cose, cioè sulla necessità di riformare le tariffe non solo nelle proporzioni ridicole e insidiose prescelte dal Ministero, ma in proporzioni maggiori; e i deputati socialisti Nofri e Vigna, riformisti anziché no, si imbrancavano coi proprie– tari di vigneti; e l'Avanti! rivoluzionario si guardava bene dal pronunciarsi sul contenuto della riforma ministeriale e gemeva come una vite tagliata, in fratellevole accordo col Giornale d'Italia, sull'insulto inaudito fatto allo Sta– tuto, e rimproverava paternamente i piemontesi perché protestavano contro le riduzioni, mentre sarebbe stato piu igienico protestare solo contro la riforma incostituzionale di esse. E cosI si fanno le riforme e cosI si fa la rivoluzione! [Da "Critica Sociale," 16 agosto 1903, firmato: RERUM ScRIPToR.J 294 BibliotecaGino Bianco

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