Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale proprietari non hanno lo stesso urgente bisogno di sollievi tributari, e le classi operaie si agitano contro le imposte indirette decimatrici dei salari. Ed ecco che Zanardelli viene innanzi con la riduzione del prezzo del sale. Ebbene, Alessandro Tasca scrive nell'Avanti!, nn. 2145 e 2148: Mentre l'onorevole Sonnino con i suoi disegni di legge ha addimostrato di consi– derare la questione meridionale come quella alla quale crediamo si debba accordare la precedenza e l'urgenza, il Ministero non ne ha presentato neppure uno che possa real– mente dirsi consacrato ai bisogni specifici del Mezzogiorno. La riduzione sul prezzo del sale non gioverà nulla all'Italia insulare. 4 La esenzione di alcune industrie dalle imposte, se sarà di qualche giovamento al Settentrione, nulla muterà al Sud, dove il problema è essenzialmente agricolo. E finalmente, l'esenzione delle piccolissime quote dall'imposta fondiaria non è che una vera irrisione per il Mezzogiorno, dove la piccola proprietà esiste in proporzioni assai meschine di fronte alla grande proprietà a van– taggio della quale bisogna avere il coraggio apparentemente antidemocratico di venire sollecitamente in aiuto. Quale dovrà essere la condotta dei socialisti di fronte alla que– stione meridionale? Soprattutto bisognerà astrarre la questione meridionale dalle tran– sitorie contingenze parlamentari. Il Gruppo socialista votò a favore della politica estera governativa contro Sonnino. Non si rinnovi ora per carità quell'errore: a meno che non si voglia ritenere utile alla democrazia e alla libertà la coreografia politica interna che il signor Giolitti esercita nel Mezzogiorno; a meno che non si voglia, per l'incremento del diritto di associazione dei lavoratori del Settentrione, lasciar crescere di pari passo le associazioni dei mal– fattori e le clientele nelle amministrazioni· comunali del Mezzogiorno. Se al momento della discussione il Ministero (che considera la questione meridionale unicamente come un espediente parlamentare) mettesse la questione di fiducia contro una proposta di quelle dell'opposizione che possano accettarsi, che faremo noi? Volendo agevolare la rigenerazione economica di un paese che attraversa ancora la fase primordiale, barbarica dello sfruttamento capitalistico, non è possibile stabilire una linea di demarcazione precisa fra i bisogni particolari di un proletariato (al quale manca tra l'altro l'educa– zione per ottenere per un'altra via, quella dell'organizzazione, risultati piu certi) e gl'interessi dei proprietari avviliti dal fisco. E l'Avanti!, scritto da uomini del Nord, risponde: Se le vicende della discussione ci mettessero al punto in cui si dovesse scegliere ad esempio fra la riduzione dell'imposta fondiaria e la riduzione del prezzo del sale, come dovrebbe decidersi? L'amico Tasca consiglia che in queste decisioni il Gruppo socialista si ispiri a criteri che non siano criteri parlamentari. Come ciò è mai possibile? Posti a scegliere fra il beneficio diretto alla proprietà e il beneficio di cui fruirebbe· la grande massa proletaria,5 i socialisti, pare a noi, non potrebbero esitare a favore di quest'ultimo. Lo sgravio del sale infatti rappresenterebbe un passo verso l'abolizione dell'imposta indiretta, ossia rientrerebbe· nella grande linea del nostro programma finan– ziario. Il Tasca dice al Gruppo socialista che, sostenendo ancora il Governo, si farebbe questo triste baratto: si accetterebbe la libertà delle masse operaie del Nord abbando– nando le popolazioni del Sud alle mafie e alle camorre. E noi aggiungiamo: bisogna che il Gruppo si guardi anche da un altro pericolo: di ottenere qualche beneficio ai proprietari del Sud a prezzo della libertà delle masse proletarie di tutta ltalia. 6 246 4 La Sicilia era ed è esente dalla tassa sul sale. [Nota 1954-E.] 5 Del Nord! 6 Leggi "del Nord"! BibliotecaGino Bianco

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