Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Nord e Sud nel partito socialista italiano gli analfabeti e riducendo nel Mezzod1 a proporzioni mm1me il numero degli elettori, fa s1 che lo spostamento di cento o duecento voti determini con sicurezza la vittoria; e basta che il regio commissario e il delegato di pubblica sicurezza sieno due pezzi di galera - ed è sempre questo il caso - perché la vittoria del partito governativo sia matematicamente sicura. Queste infamie, che commise ieri Pelloux e commetterà domani Son– nino, commette oggi Giolitti. E perciò i socialisti meridionali, pei quali nulla è mutato, debbono essere antiministeriali con Giolitti com'erano con Pelloux. Né è un artificio polemico o una iperbole, come son portati a cre– dere i nordici, quando un meridionale afferma che Pelloux e Giolitti si equivalgono: dal punto di vista delle condizioni meridionali quest'afferma– zione non è che troppo dolorosamente vera. Ma un'altra ragione anche piu profonda esiste, perché i socialisti me– ridionali debbano esser antiministeriali. Quand'anche il Governo lascias– se alle organizzazioni proletarie del Sud la libertà, di cui godono quelle del Nord, i socialisti del Sud non potrebbero questa libertà che adoperarla contro il Governo stesso per strappare riforme politiche, laddove i socialisti del Nord, appena conquistata la libertà, devono per necessità di cose adope– rarla, non per le riforme politiche, ma per le conquiste economiche e per le leggi sociali. Nel Nord, ricco e fiorente, lo Stato, specie dopo i recenti progressi in– dustriali e commerciali, è diventato molto meno oppressivo che non fosse fra il 1860 e il 1890; e le querimonie della stampa sulle troppe tasse sono in gran parte sopravvivenza di un .periodo oltrepassato, in cui la ricchezza era minore di adesso e la pressione tributaria relativamente piu grave. Per– ciò il partito socialista del Nord, nei tempi di reazione, impedito nell'opera economica e nella propaganda delle leggi sociali, dové raccogliere le sue for– ze sulla conquista della libertà e sulla propaganda delle riforme politiche molto piu facile in periodi di reazione. Ma non appena si è aperto uno spi– raglio di libertà, ha abbandonato le riforme politiche alla borghesia demo– cratica, la quale vi è piu direttamente interessata, e si è dedicato all'opera specifica veramente socialista di azione economica e sociale. Il partito socialista del Sud, al contrario, non potendo fare agitazione economica, salvo che non voglia spinger i contadini affamati ad assalire i proprietari piu affamati ancora, deve sempre fare azione politica. Ed è naturale che sia avverso al ministero Zanardelli, il quale in due anni non ha compiuto nulla in questo senso. Com'è naturale che i socialisti del Nord sieno ministeriali, avendo avuto sotto il ministero Zanardelli quella libertà politica che basta da sé sola alla lotta economica. Quando, dunque, nel congresso d'Imola il Labriola affermava che il partito socialista ha commesso un grave errore, abbandonando le riforme politiche (riforma tributaria, campagna antimilitare e antiprotezionista, ecc.) e correndo dietro alle leggi sociali e all'organizzazione e alle conquiste eco– nomiche, e sosteneva che in Italia il proletariato, anzi che lottare contro lo 243 BibliotecaGino Bianco

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