Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale debiti, dissanguata dalle tasse, priva del dazio sul grano, sarebbe finita: la sua espropriazione per opera della piccola proprietà democratica sarebbe affar d'anni. Il Sonnino vuol salvare la grande proprietà meridionale, serbatoio del– le forze conservatrici. Perciò lascia intatto il presente sistema doganale; riforma il credito in modo da alleggerire i debiti attuali dei latifondisti e non in modo da offrir mezzo ai proletari di comprare la terra; diminuisce le tasse, cioè libera capitalì, che o serviranno a pagare i debiti o saranno investiti in rendita pubblica, ma non potranno in alcun modo essere inve– stiti in colture piu intense: un latifondista che volesse coltivare meglio le sue vaste terre, dove c'è tutto da fare, avrebbe bisogno di milioni; solo il lavoro sanguinoso del piccolo coltivatore può dissodare con poca spesa vaste estensioni di terreno. Tutto il sistema politico sonniniano è coronato dalla legge sulla enfi– teusi, che è la piu terribile insidia al lavoro e alla prosperità della piccola coltura. L'esperienza del passato deve ben servire a qualche cosa! Metà delle Puglie furono dissodate e messe a viti col contratto enfiteutico, senza aiuto dello Stato, in grazia solo del facile sbocco del vino in Francia. Rotto il trattato di commercio con la Francia, - e i grandi proprietari pugliesi ne furono felicissimi e votarono per il. Crispi, nonostante che la Puglia fosse rovinata, - i coltivatori non poterono piu pagare né il canone enfiteutico, né i debiti ai terzi: i latifondisti, altri proprietari della terra, ritornarono cosf padroni dei loro antichi roveti, dopo che avevano inghiottito il sudore di migliaia di disgraziati e il capitale di centinaia di banche; e -videro quin– tuplicata la propria ricchezza ... in grazia della enfiteusi. L'enfiteusi sonniniana pare che leghi il proprietario al coltivatore. In– vece lega la terra, che sta per sfuggirgli, al proprietario, e lascia modo a questo di inghiottire in avvenire, con un colpo di borsa, terra e coltivatore. Invece bisogna che i latifondisti, ridotti alla miseria, abbandonino la terra con tutto il diritto di proprietà ai lavoratori. Sarà una ·restituzione naturale, legittima, non imposta dalla legge, ma ineluttabile, di tutto ciò che i pro– prietari attuali, con la usura, con la violenza, saccheggiando gli immensi demani comunali, truffarono nel passato alle classi lavoratrici. Le leggi del Sonnino vengono a difendere la proprietà oziosa, che si sfascia, e a rendere o impossibile, o piu difficile il disfacimento della classe latifondista, e in ogni caso illusorio il vantaggio del proletariato. Il Sonnino avrà nelle elezioni politiche la unanimità del Mezzogiorno; gli stessi deputati che nelle elezioni pitoccheranno l'aiuto di Giolitti a festa finita saranno dalla parte di Sonnino. Qui la classe latifondista è la sola classe politica; la classe piccolo-borghese gravita intorno ad essa; il proleta– riato analfabeta non ha voto. E i latifondisti del Sud, uniti ai moderati del Nord, riconquisteranno la prevalenza. Il ministero Zanardelli avrebbe potuto salvarsi contrapponendo, pel 238 BibliotecaGino Bianco

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