Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

La questione di Napoli come fa nei regimi accentrati rappresentativi l'altro sovrano: il popolo. 2 E, man mano che cresce la superficie, su cui l'accentramento stende la sua ombra nefasta, e s'ingrassa_ il bilancio amministrativo, crescono le cupidigie, cresce la necessità degl'inter,mediari, diventa piu agevole l'im– moralità: la Provincia sarà sempre piu camorristica del Comune, e lo Stato sarà necessariamente sempre piu camorristico della Provincia. A questa legge matematica nessuna Amministrazione acce~trata si può sottrarre. Lò scoglio, contro cui si sfracellerà o prima o poi - forse piut– tosto prima che poi - la democrazia milanese, è l'accentramento del Co– mune; perché, in quella città di mezzo milione d'abitanti amministrata tutta da Palazzo Marino, gli amministratori non sono né il sindaco, né gli as– sessori; sono i tremila 3 impiegati municipali, dei quali ognuno è re nel suo ufficio; e l'opera degli amministratori eletti dal popolo non è quella di am– ministrare, ma quella di servire da intermediari fra il popolo e i veri unici irresponsabili amministratori: gl'impiegati; e non essendo .possibile occu– parsi di tutti gli affari, gl'intermediari elettivi si occuperanno solo degli affari raccomandati dagli amici, dai conoscenti e dagli elettori influenti; alla vecchia consorteria moderata si sostituirà una nuova consorteria demo– cratica o repubblicana o socialista o piu probabilmente massonica, poco i?Tiporta se libera o non-libera. E la trasformazione democratica del Muni– cipio svanirà nella regione dei sogni. Nell'Italia meridionale la corruzione, determinata dall'accentramento delle amministrazioni, per ragioni locali si manifesta con sintomi molto piu accentuati che altrove e addirittura spaventevoli. L'unità amministrativa 4 d'Italia, come ho dimostrato in un altro mio lavoruccio, 5 è stata pel"Mezzo– giorno un disastro economico inaudito: le peggiori condizioni materiali determinano naturalmente una forma piu feroce e piu spietata di lotta per l'esistenza. Inoltre l'esauriµiento economico prodotto dalla unità ammini- 2 Da tutto questo appare che è sbagliata la teoria del Mosca, il quale attribuisce tutti i mali e le immoralità dell'amministrazione italiana al regime rappresentativo., Il regime rap– presentativo può funzionare bene solo accanto a una amministrazione federale, quando è inne– stato sullo accentramento amministrativo - creazione, si badi bene, delle monarchie, dispoti– che - isterilisce e vive male. La Svizzera è un paese ultrarappresentativo, ma il federalismo la salva dai mali della Francia e dell'Italia. Viceversa, nella monarchia francese anteriore al 1789 non c'era regime rappresentativo, ma l'accentramento produceva gli stessi effetti deleteri che oggi sotto la repubblica; si veda a questo proposito A. DE TOCQUEVILLE, L' ancien régime et la Révolution. 3 La cifra è esatta, potrebbe anzi aumentarsi a 3853, se si considerano come impiegati tutti gli stipendiati o salariati dal Municipio a qualunque titolo. Conviene però notare che gli insegnanti e addetti alle scuole ammontano a quasi un migliaio e mezzo; la bassa forza daziaria, sorveglianti, pompieri, necrofori, inservienti, ecc. formano un esercito di poco minore: v'è poi oltre mezzo migliaio di salariati (cantonieri, guardiani, operai, ecc.) non compresi nei quadri, una settantina fra medici e veterinarii, un certo numero di custodi, applicati, diurnisti, che hanno funzioni puramente esecutive e materiali; per cui il vero personale amministra– tivo di concetto di ragioneria e d'ordine, si riduce al di sotto del mezzo migliaio. [N. della "Critica Sociale."] 4 Ci tengo a dichiarare recisamente che io, quando combatto l'unità combatto l'unità am– ministrativa e non l'unità nazionale, che sarebbe rafforzata .dal federalismo ed è ogni giorno messa in pericolo dall'unità amministrativa. 5 La questione meridionale e il federalismo, presso la "Critica Sodale." (Cfr. supra a pp. 157 sgg.) [N.d.C.] 211 BibliotecaGino Bianco

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