Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

La questione meridionale_ e il federalismo rato il sistema preconizzato dal Nitti, trascurerebbero i loro doveri per farsi mandare al Nord, non sappiamo se in premio o in punizione. Anche qui unico rimedio è che ogni regione abbia per gli affari di interesse locale' una amministrazione regionale e nomini i suoi impiegati come meglio crede. In generale, per tutte le spese dello Stato, unica via a impedire gli spo– stamenti artificiali di ricchezza è che lo Stato faccia il minor numero di spese possibile. Lasciate ai Comuni e alle federazioni regionali di Comuni la cura della viabilità, delle acque, della giustizia, dell'istruzione, dell'ordi– ne pubblico, delle finanze, di tutto ciò che non è politica estera, politica doganale, .politica monetaria, di tutti gli affari insomma che non sono d'in– teresse davvero generale; lasciate alle regioni e ai Comuni tutti i loro de– nari; all'infuori di quelli che sono necessari al Governo centrale per compie– re le sue funzioni di interesse nazionale; e allora, solo allora le spese si ri– partiranno egualn:iente, perché allora non si ripartiranno piu, ma ognuno si terrà i suoi quattrini e li spenderà sul luogo come meglio crederà. Finché vi sarà un potere centrale incaricatq di distribuire strade, ponti, acque– dotti, istituti di istruzione, tribunali, reggimenti, ecc. - sia lo stato monar– chico o repubblicano, sia la monarchia assoluta o rappresentativa, preval– gano i partiti reazionari o democratici - vi saranno sempre sperequazioni artificiali e ingiuste fra le parti dello Stato. Saranno sempre i paesi piu po– tenti che assorbiranno la ricchezza a loro vantaggio e a danno dei piu de– boli: nelle monarchie assolute saranno i paesi e le regioni, che saranno rap– presentate a Corte da qualche duca o ministro o mantenuta, addentro nelle grazie del re; nelle monarchie rappresentative e nelle repubbliche unitarie saranno i paesi che eleggeranno i deputati piu influenti, piu intriganti, piu maneggioni. In ogni caso le regioni piu ricche e piu istruite si faranno va– lere piu delle regioni piu povere; nella stessa regione le grandi città tire– ranno a sé tutti i favori e resteranno dimenticate le oscure borgate rurali. Sarà sempre la guerra di tutti contro tutti per la conquista del bilancio nazionale; guerra, nella quale l'unità morale della nazione, la vera unità degna di essere difesa e curata e gelosamente custodita, sarà una pura men– zogna e sarà sempre malsicura la stessa unità materiale. Sul tronco della unità amministrativa non può non nascere il regionalismo, non possono cioè mancare le contese grette e pettegole fra le regioni della stessa patria a base di dare e avere, di stradicciuole concess~, di preture negate, di im– poste ineguali, _di spese mal distribuite. Volete uccidere il regionalismo? uccidete il tronco, su cui il parassita vive, uccidete l'unità amministrativa. Il federalismo è l'unico antidoto del regionalismo. 4. Il federalismo è non solamente l'unico sistema amm1mstrativo, che possa eliminare ogm artificiale squilibrio finanziario ed economico fra le 173 BibliotecaGino Bianco

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