Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Sempre dritto! deroso di imitare il partito socialista nella organizzazione, formato da giovani colti ed audaci e non da vecchi incitrulliti nelle vecchie formule astensioniste o barcamenantisi fra la repubblica dell'avvenire e la monar– chia del presente. In ·mano a questo nuovo partito sta l'avvenire d'Italia e in parte l'av– venire nostro. Fare di fronte a questo partito gl'intransigenti, combatterlo come un qualunque altro partito borghese, non far nulla per facilitargli la via, astenersi dall'aiutarlo validamente· in tutte le lotte elettorali e non elettorali, a me sembra, piu che errore, pazzia. Di fronte al partito repubblicano noi possiamo seguire tre tattiche: combatterlo, essere indifferenti, aiutarlo. La prima tattica è assurda, perché indebolisce il solo partito, da cui possiamo sperare la fine della reazione; la debolezza del partito repubblicano liberale sarebbe tutta a vantaggio del partito clericale, e noi combatteremmo i possibili amici per rinforzare i nemici sicuri e ben piu pericolosi dei pre– senti reazionari. La indifferenza non farebbe che prolungare il presente nostro intolle– rabile, privare i repubblicani di un aiuto utilissimo, renderli indifferenti verso di noi; e il giorno che dovessero conquistare il potere senza di noi, quale ragione avrebbero essi di avere dei riguardi verso di noi? L'unica tattica utile è l'aiuto. Aiutandoli noi li obbligheremo a con– servare il loro carattere democratico, li sospingeremo a integrare il loro programma politico negativo col nostro programma minimo economico positivo; conquistando il potere col nostro aiuto, essi non potranno far con noi i prepotenti, ma saranno obbligati a considerarci come una quantità tutt'altro che disprezzabile. "Noi siamo convinti che non è per buon cuore né per generosità poli– tica che i partiti dominanti regolano la loro condotta verso i partiti d' oppo– sizione; ma la loro condotta dipende tutta dalla forza di pressione politica– mente organizzata eh~ questo o quel partito di opposizione può esercitare ed esercita effettivamente." Ben detto, caro compagno, ma questa forza di pressione noi oggi non possiamo esercitarla né potremo esercitarla mai finché le cose andranno come vanno oggi. Lavoriamo dunque non a perpetuare il presente, ma a preparare un tempo, in cui la nostra forza di pressione pos~a servire a qualche cosa. Con questo non vengo a dire che il nostro partito debba rinunziare alla sua esistenza autonoma, rinunziare alla propaganda socialista, fondersi e confondersi col partito repubblicano. No davvero ... Dico solo che noi dobbiamo abbandonare l'abitudine di predicare che la questione politica non ci interessa, che per noi tutti sono egualmente borghesi, monarchici, o repubblicani che sieno; dico che noi, pur dimostrando le differenze che ci distinguono dai repubblicani sul terreno economico, dobbiamo far capire a tutti quelli che ci seguono che noi abbiamo nella questione politica qual– cosa di comune coi repubblicani e che è nel nostro interesse di andar di 101 BibliotecaGino Bianco

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