Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale vamo tutti gioviali, conténti, trionfanti della vittoria recente contro il cri– spismo - vittoria ahimè molto passeggera! - Guardavamo con aria di sfida quei disgraziati delegati di pubblica sicurezza, che in un palco dove– vano compiere la dura corvée di assistere al nostro trionfo. Avevamo tutti una gran voglia di lavorare, di far poche chia_cchiere.Come c'ingannavamo! Si apre la seduta inaugurale, e subito un meridionale prende la parola per mandare un saluto pieno di una stomachevole retorica al proletariato ... russo. Urli. Finisce il primo, e se ne alza un altro, e ci fa perdere tre quarti d'ora di tempo con le questioni personali dei socialisti messinesi, di cui nessuno vuol sentir parlare; e poi le questioni dei napoletani; e poi la que– stione De Felice 10 ; e poi su ogni questione c'era sempre un meridionale a prender la parola e a dire per lo piu delle stupidaggini; durante la questione della piccola proprietà, dopo uno splendido discorso del Bissolati, serio, lucido, pratico, senza retorica, si avanza sul palcoscenico vicino al tavolo della presidenza un giovanotto lindo e pinto, con una magnifica divisa di capelli sul capo, si ferma, spinge in avanti la gamba sinistra, mette la mano destra nella tasca. dei pantaloni, stende dolcemente in avanti il braccio sini– stro, si piega elegantemente sull'anca destra, e incomincia: "Dalle ubertoose pianuure ... " Urli, apostrofi, accidenti, maledizioni, bestemmie. Disgrazia– to, chi sa da quanti giorni aveva preparato quel discorso, che non poté pronunziare! In conclusione, non passavano cinque minuti senza che io sentissi, pensate con quanta gioia, un settentrionale esclamare: "Accidenti a chi vi ha mandati!" Tutti quelli che cosf esclamavano - erano proprio tutti - avevano il grave torto di confondere tutta l'Italia meridionale con quella decina di giovanotti di fresco laureatisi irt avvocazia, che erano venuti al congresso "per farsi onore" pagando personalmente le spese del viaggio, palpitando di gioia al pensiero che il resoconto delle sedute avrebbe contenuto la loro eloquenza e che la suddetta eloquenza sarebbe stata letta e applaudita da tutto il mondo, non escluso il loro paesello nativo. Ben diversi erano i contadini meridionali, che quei garzoncelli dichia– ravano di rappresentare, mentre nemmeno un contadino faceva parte dei loro circoli. Bisogna che j socialisti settentrionali smettano tutti i loro pre– giudizi sul conto del Mezzogiorno. Se le classi dirigenti meridionali sono in gran massa spregevoli, le classi dirigenti settentrionali non sono molto migliori: le prime dettero prova di sé nel '94, le seconde han dato prova di sé l'anno scorso; le une valgono le altre. Il proletariato meridionale ha le sue qualità buone e cattive; ma non vale meno del proletariato settentrionale: solo è piu disgraziato. Si dice che il proletariato meridionale è barbaro; e si parla di camorra e di mafia, come se questi non fossero mali delle sole grandi città e non avessero i 10 In contrasto col gruppo socialista, De Felice aveva votato la fiducia a Rudinf. [N.d.C.] 88 BibliotecaGino Bianco

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