Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Il ministero delle tendenze Quando, per lo sciopero di Genova, apparve sicura la caduta del m1m~ stero Saracco,1 i èonservatori -capir~mo che un ministero Sonnino ·_ quan-· · tunque potesse dal punto di vista parlamentare giustificarsi, perch~, piaccia o non piaccia ai cabalisti ministeriali, il Sonnino aveva e ha la maggioranza - sarebbe stato per gl'interessi <:onservatori un iirepara.bile errore: iniziare un regno col ministero di un uomo impopolarissimo e considerato da tutti come il rappresentante della piu brutale reazione, dopo. un periodo nel quale gli alti poteri dello Stato si erano troppo apertamente dimostrati reazionari, avrebbe prodotto nel paese un senso di ripugnanza e di sfiducia da cui le istituzioni e gli interessi conservatori non avrebbero avuto nulla da guadagnare. D'altra parte, eliminato un ministero Sonnino, bisognava evitare un ministero democratico e riformatore. Ora, se la ca'dt.ita del ministero Saracco fosse stata seguita da un~ designazione parlamentare, dovendo per ragioni di opportunità esser messo da parte il Sonnino, sarebbe nata ·, la necessità di designare alla corona un ministero Zanardelli o Giolitti: si sarebbe cosi avuto un ministero, che, grazie alla designazione parlamentare~ avrebbe potuto trattare da pari a pari cogli àlti poteri dello Stato, e qui~di concretare un piano di riforme serie; e, qualora la maggioranza reazionaria della Camera, obbligata in occasione della prima crisi del regno a tirarsi da parte, si fosse rifiutata di seguire il ministero sulla nuova via, contraddicendo al suo primo voto, il ministero avrebbe avuto il diritto di chiedere alla corona lo scioglimento della Camera e avrebbe fatto le elezioni su un programma di riforme democratiche, a poca distanza dalle elezioni ostruzioniste. Bisognava dunque, nel seppellire il ministero Saracco, evitare ogni designazione parlamentare: per tal modo il ministero nuovo, chiamato al governo non per forza propria ma per invito dall'alto, non avrebbe avuto le mani libere nel concretare il proprio programma e in tutti i casi non avrebl;>eavuto alcuna forza morale per domandare le elezioni. . Salvata cos1 la situazione parlamentare, toccava ad altri completare l'opera della maggioranza. Zanardelli e Giolitti, chiamati al governo senza alcuna forza morale, non han potuto esporre le loro intenzioni, han dovuto ascoltare le intenzioni altrui, le quali alla loro volta non sono se non la parte piu intima e stabile del programma reazionario: mani libere in tutto, salvo che nelle spese militari, senza frenar le quali è viceversa impossibile 1 Saracco Giuseppe (1821-1907), deputato di Aqui per le legislature IV-VIII, senatore dal 1865; dapprima si schierò a destra, poi al centro-sinistra; presidentè del Consiglio dal giugno 1900 al febbraio 1901 cadde per aver autorizzato la ricostruzione della Camera del lavpro di Genova. Gli succedette il ministero Zanardelli-Giolitti, di cui tratta questo articolo. [N.à.C.] 41 , BibliotecaGinoBianco

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