Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Tiriamo l'oroscopo! Nella battaglia il comandante supremo dell'esercito non fa quasi niente; di quel che avviene di momento in momento non sa nulla; la sua opera consiste nel determinare per l'azione alcune linee generali; i subalterni le applicano interpretandole ognuno a modo suo nel suo campo d'azione; se essi han fiducia nel generale, lavorano con entusiasmo, lavorano bene, combattono fino alla morte, vincono oppure muoiono onoratamente; se non han fiducia, lavorano con fiacca, assalgono di mala voglia, si ritirano volontieri, fuggono. Crispi è un nome che ispira fiducia: i sopraffattori sentono che sotto lui tutto potranno osare, nulla avran da temere; i prefetti, i delegati, i questurini sentono che sotto lui potranno lasciar libero il freno a tutti i loro istinti; le camorre locali sentono che egli non rifiuterà mai la sua firma a un decreto di sopraffazione, a una misura di violenza; gli affaristi, gli appaltatori, i borsaiuoli sentono che sotto di lui nessuna impresa losca verrà ostacolata, salvo pagare una taglia, neanche troppo alta, a lui e ai suoi amici. Di tutto quello che sarà perpetrato sotto il suo Ministero, di tutte le violenze, di tutte le sopraffazioni, di tutte le ladrerie, che avverranno all'ombra della sua persona, egli non conoscerà neanche la milionesima parte; egli anzi sarà convinto che le accuse di violenza e di corruzione saranno per la massima· parte false e attingerà in questa convinzione l'energia per sterminare i suoi nemici. Ma senza di lui neanche la milionesima parte delle violenze, delle, sopraffazioni, delle ladrerie che avverranno, sarebbe possibile. Crispi è un uomo necessario; egli è la unità, che darà valore a tutti gli zeri reazionari. Le feste di Palermo sono state una cerimonia di lunga mano preparata; quando tutto il lavorfo segreto era compiuto, sono venuti gli altissimi telegrammi a sanzionare ufficialmente la resurrezione di Crispi. E quasi che le ragioni interne da sé sole non imponessero il ritorno di Crispi al potere, sono ventiti i telegrammi di Guglielmo II e di Hohenlohe a spiegarci anche le ragioni e i rigiri internazionali che contri~uiscono alla resurrezione del gran delinquente. 3 Crispi, alla caduta del Ministero Pelloux, sarà ministro. Che cosa potrebbe impedirlo? Cavallotti non c'è piu e i suoi successori non son uomini da fare paura a nessuno. L'opinione pubblica gli è contraria? E chi lo dice? Non esiste opinione pubbli.ca all'infuori di quella permessa dai superiori; • l'opinione pubblica si è vista a Palermo e l'Agenzia Stefani non ha parlato di altre opinioni. Magari qualche capo scarico si arrischiasse a protestare! Si griderebbe alla rivoluzione, si ritornerebbe alla cura degli stati d'assedio e 1 salassi del maggio '98 verrebbero rinnovati, completati, intensi.ficati. Quegli stessi reazionari - come Di Rudinf e Colombo 4 - ai quali la 8 Il s ottobre 1899, nel teatro Massimo di Palermo era stato offerto un solenne banchetto a Francesco Crispi per festeggiare il suo ottantesimo genetliaco. [N.d.C.] • Colombo Giuseppe (1836-19.21), deputato di Milano I e II per le legislature XVI-XX. senatore dal 1900, economista, sedette a destra; piu volte ministro. [N.d.C.) 35 BibliotecaGinoBianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==