Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Tiriamo l'oroscopo/ ' via maledetta, finora spensieratament_e petcorsà, è impossibile: l'abisso fra paese legale e paese reale. non si può p~u colmarè; come diminuire l'esercito e le tasse, se i "sovve.rsivi" sono çosf ·numerosi? come decimare i .profitti degli appaltatori, gli stipepdi degli alti burocratici, i guadagni degli speculatori, se sono questi i soli e ultimi sostegni dello -status quo? come restituire la libertà a un popolo esasperato, anelante a liberarsi dal giogo che l'op- · prime? Supponete che domani una piena libertà di stampa sia concessa agli italiani, che i partiti politici possano liberamente .o. rganizzarsi e agitarsi, che le elezioni si facciano onestamente fuori delle pressioni governative; in brevissimo tempo la liber,a.·discussione paleserà anche ai piu ciechi la causa dei mali che ci opp;irriòno;- le· masse nialcontente, n,on trattenute dai fucili carichi a balistite, marceranno subito all'assalto delle posizioni nemiche; per un movimento altrettanto solenne ed irresistibile quanto tranquillo e legale, i padroni d'oggi· diventeranno immancabilmente i servi di domani. Chi consiglia alla nostra oligarchia di correggersi, le consiglia seiiz'altro di suicidarsi. Perché dovrebbe farlo finché un ultimo mezzo di difesa le resta? se colla libertà è impossibile vivere, si tenta vivere. colla violenza e con la reazione. Triste vita, ma sempre vita. Uno de' piu limpidi esempi della. violenza, nella quale e della quale l'oligarchia italiana è obbligata 'a vivere, ci fu offerto dai fatti del maggio . 1898. Ai primi annunzi dei tumulti il Governo si tenne contento a reprimerli senza andare oltre; per i primi due giorni, anz~, adoperò un metodo nel quale la repressione non era del tutto, scompagnata dalla compassione per quelle turbe di poveri affamati. Ma ben presto l' oligarc~ia capf tutto il vantaggio che poteva ricavare dalla situazione; e allora cominciarono ad esser messe in giro notizie esagerate di tumulti per atterrire la ·borghesia; la repressione fu volta non a sedare i tumulti ma ad esasperare le masse con lo spettacolo di una ferocia senza limiti; a-Milano si videro girare per le osterie suburbane degli agenti provocanti gli operai alla rivolta; gli arresti furon fatti teatralmente alla presenza di migliaia di operai; e quando, nei pressi di via Napo Torriani, la folla si accingeva a sciogliersi calmata dalle parole del Turati, partivano dai difensori dell'ordine le fucilate. Cosf, quando qualcosa si ottenne, si represse anche piu del necessario; e intanto la Perseveranza, il Corriere della Sera, la Lega Lombarda, senza la opposizione dei giornali avversari .tutti soppressi, mandavano in giro le nuove della marcia degli studenti di Pavia, dell'assalto alla Banca Popolare, del piano rivoluzio- , nario del De Andreis, del fuoco e bombe, salyo smentirle otto giorni dopo o non smentirle affatto. Preparato cosf l'ambiente, i tribunali militari funzionarono ottimamente. 2 I . : 2 A Firenze lo stato d'assedio fu p~oclanìato cinque giorni dopo i cosi detti tumulti di piazza Vittorio Emanuele.· .., 33 .. I \ ' D,u110teca GinoBiànco .. .

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