Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Le memorie di un candidato L'altro, di Leonida Bissolati, insisteva: Battaglia Albano, col tuo nome, sarebbe purificazione collegio. Pregoti accettare. Dato il grande rispetto che io sempre ho avuto per il Bissolati, quest'invito scosse la mia prima deliberazione negativa. Risposi telegrafìèamente al Bissolati, invitandolo a prender visione della lettera da me inviata al Podrecca, e lasciando arbitro lui di decidere, secondo il suo buon criterio, se dati i miei precedenti, e date le condizioni del collegio, io dovessi o no accettare. La mattina del 2 aprile mi giunse questa lettera dal Bissolati: Abbiamo letto la tua lettera io, Podrecca e Paoloni. 1 aprile 1910 Possiamo essere d'accordo nell'avversione a certe forme di anticlericalismo; ma dobbiamo riconoscere che non sarebbe al suo posto un uomo il quale, proclamato dal blocco delle forze popolari e avendone accettata la candidatura, andasse pel collegio a combattere il blocco. Ma io mi faccio un dovere di sottoporti alcune altre considerazioni, all'infuori della questione anticlericale e della questione dei blocchi. Vi è una questione piu delicata. Tu fosti proclamato in quanto sei il rappresentante della protesta contro le violenze, che si possono esercitare in danno del libero suffragio o colla forza o colla frode. I convenuti ad Albano vollero assumerti come simbolo della purificazione del collegio dalle tendenze e dai metodi elettorali, che nel collegio d'Albano sono un po' di tutti. Ma nessuno potrebbe garantirti che, se tu riuscissi, anche la tua elezione non potesse dare appiglio a contestazioni per brogli o frodi o violenze. Tale è la natura del collegio. Ora - qui è il quesito delicato - conviene a te correre quest'alea? È un quesito a cui devi rispondere tu. Potresti da solo misurare le tue convenienze. Contro il pericolo che ti ho accennato, ci sarebbe la difesa di una tua rinuncia immediata nel caso di proclamazione, ove tu la credessi sospettabile di frode o di violenze. Ma ciò è sempre possibile? E qualche scalfittura non potrebbe restare nella tua figura morale? Ecco ciò che piu mi preoccupa ... Pensaci dunque e decidi. Telegrafa a Podrecca, perché domani io mi assento da Roma per un paio di giorni. Nel dubbio che anche Podrecca parta domani da Roma, tu manda la risposta tua a Francesco Paoloni, Avanti/ La prima parte di questa lettera - quella che riconosce che io mi sarei trovato fuori posto come rappresentante di un blocco anticlericale - mi convinse a confermare la negativa. E difatti telegrafai subito (2 aprile) a Paoloni, rifiutando definitivamente la candidatura; e al telegramma feci seguire un'altra lettera, in cui riconfermavo il rifiuto. Ma la seconda parte della lettera del Bissolati, quella in cui ·si parlava di una campagna elettorale, avente per programma non l'anticlericalismo bloccardo, ma la volontà di fare una risoluta protesta contro le frod·i e le violenze elettorali che disonorano molti collegi d'Italia, mi faceva rimpiangere il rifiuto. Se non ci fosse l'ostacolo insormontabile dell'anticlericalismo bloccardo - dicevo fra ine e me, e agli amici - accetterei; il pericolo che correrei di danneggiarmi in una battaglia di questo genere sarebbe un motivo maggiore per accettare; le lotte per la correttezza dei metodi eletto165 Biblioteca Gino Bianço

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