Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Parlamento, governo ed elezioni meridionali nell'Italia giolittiana deputati meridionali per costituire quella maggioranza giolittiana, in cui l'affarismo trova le condizioni per liberamente svilupparsi. E non trovano prudente contrastare le argomentazioni giolittiane quei conservatori settentrionali, che considerano l'Italia meridionale come il granaio degli ascari rea'zionari, pronti a funzionare da sbirri contro la forza crescente del moto democratico, pur di avere "carta bianca" per sé e per le loro clientele nei loro paesi oppressi e disonorati. E nel fondo del loro cuore, non sono alieni dal menar buone le difese giolittiane anche molti settentrionali onesti e leali, che non possono non deplorare le infamie elettorali commesse nel Mezzogiorno, e insorgerebbero furiosi se fossero tentate nei loro paesi, ma sono avvezzi anch'essi a considerare il Mezzogiorno come una terra di " razze inferiori, " e sentono una specie di soddisfazione nel sentirsi " razze superiori, " non soggette, in grazia della loro superiorità innata, al trattamento, di cui l'on. Giolitti gratifica i barbari degenerati dell'Italia meridionale. I fatti che si trovano raccolti in questo libro, dimostreranno se sia tutta delle popolazioni nelle elezioni meridionali la barbarie, e chi pre- 'CÌsamente abbia bisogno in. Italia di rinnovare la propria educazione poli• tica e la propria coscienza morale. Certamente, sarebbe ingiustizia puerile far dipendere esclusivamente dalla volontà personale dell'on. Giolitti le vergogne, che in questo libro sono documentate. Nelle lotte elettorali di tutti i tempi e di tutti i luoghi è sempre avvenuto e sempre avverrà che gli elementi peggiori di ciascun partito pensino di sopraffare gli avversari con la violenza e con la corruzione, quando i mezzi legittimi di vittoria mancano, o siano insufficienti, o appaiano di esito incerto. E quanto piu agevole e fruttifero si presenta l'impiego dei mezzi elettorali malsani, tanto piu forte deve essere la tentazione di ado• perarli. Ora un corpo elettorale poco numeroso è fatto a posta per allettare i partiti alla prepotenza e alla frode. Quando gli elettori sono scarsi; il segreto del voto è una finzione: ogni partito riesce facilmente a comporre l'anagrafe completa ed esatta degli amici sicuri, dei nemici inflessibili e della massa incerta. Basta allora comprare qualche centinaio d'in• certi e bastonare qualche centinaio di avversari: e la elezione è fatta. Questo è il caso dell'Italia meridionale sotto la presente legge elettorale. I cittadini italiani sono divisi da questa sapientissima legge in due grandi categorie: dottori in scienze sociali, cioè che sanno leggere, come per esempio l'on. Giolitti e l'on. Marcora, 54 e perciò investiti dei diritti poliG4 Marcora Giuseppe (1841-1927), deputato di Milano V e I, Sondrio e Como, per le legislature XIII-XXV, senatore dal 1921, presidente della Camera dal 1904 al 1919; garibaldino, si iscrisse al gruppo radicale. [N.d.C.] BibtiotecaGinoBianco

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