Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Parlamento, governo ed elezioni meridionali nell'Italia giolitt,ana 25. La elezione di Santeramo Dopo questo nuovo miracolo giolittiano agli elettori del De Luca Resta non rimaneva se non astenersi dal voto per evitare che il· seggio, composto tutto di debellisti, leggesse sulle loro schede il nome di De Bellis, invece di quello del marchese. E 216 elettori firmarono una dichiarazione in questo senso, consegnandola al seggio della seconda sezione, non essendo riesciti a farla accogliere nei verbali della prima. Nella quale, su 411 iscritti, il seggio non poté far apparire votanti che 120 elettori, dei quali 117 furono, com'è naturale, favorevoli a De Bellis. Nella seconda sezione le cose procedettero in modo diverso. Presidente naturale del seggio provvisorio era l'assessore anziano non debellista, il quale chiamò a far parte del seggio i consiglieri estratti dalla giunta. "A questo punto, " dice il verbale, " è entrato nella sala, senza richiesta del presidente, 25 il delegato di P.S. Dadduzio Savino con la forza armata ... Fa notare al presidente del presunto seggio provvisorio e agli altri componenti dello stesso che il suo atto costituisce una aperta violazione di legge ed un abuso di autorità, e che ai sensi della legge qualora si persistesse a mantenere il seggio provvisorio illegalmente cosf costituito, dovrà adottare i provvedimenti di propria competenza in qualità di ufficiale di P.S. e di polizia giudiziaria, procedendo magari all'arresto dello stesso presidente del seggio. " Il presidente ed i suoi amici, invece di prendere il delegato a seggiolate non appena si fosse messo ad "adottare i provvedimenti di propria competenza," cedettero all'imposizione. Con tutto questo il seggio definitivo risultò composto in maggioranza di antidebellisti. I quali, per rappresaglia contro ciò che avveniva nella prima sezione, consideravano validi i 151 voti dati al marchese, e contestarono i 110 voti al De Bellis. Metodo di ritorsione assolutamente sbagliato. Perché opponendo gl'imbrogli propri agl'imbrogli e alle sopraffazioni degli agenti giolittiani, non si fa se non scendere al livello morale di costoro e mettersi da sé fuori del diritto. Ben altra è la via da seguire per risorgere. Occorre illuminare la opinione di tutti gli onesti sulle infamie elettorali giolittiane; e quando la parte sana del paese sia preparata a secondare col proprio consenso la resistenza contro la politica governativa, e il governo persista ancora nei suoi metodi di delinquenza elettorale, allora bisogna affrontare risolutamente la necessità di imporre il rispetto della legge e del proprio diritto con le armi alla mano. 2 ~ Il progetto di legge, con cui l'on. Giolitti si propone di moralizzare le elezioni, con• ferisce ai delegati di P.S. il diritto di entrare nelle sezioni anche senza invito dei presidenti. Allegri, mazzieri e reduci del domicilio coatto I 102 BibliotecaGinoBianco

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