Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Parlamento, governo ed elezioni meridionali nell'Italia giolittiar.a vanno a Gioia? Ma se da Gioia sono scappc!.tegià trecento persone. Anche Pignatelli ha dovuto stamattina lasciare la città, altrimenti lo ammazzavano." Arriviamo alle 18,30. Gran movimento alla stazione. Il figlio dell'on. De Bellis; accompagnato da questurini, sorvegliava gli arrivi. Dalla stazione all'albergo si formò dietro di noi un grosso stuolo di cittadini silenziosi, provvisti di grossissime mazze. Qualcuno ci si avvicinava piu dello stretto necessario. Questurini se ne vedevano qua e là; ma nessuno di essi credeva opportuno di limitare a quei bravi armigeri la facoltà di avvicinarsi, di ammirarci, di squadrarci. ro. Il socialista intransigente "Il Pignatelli è onesto e intelligente," ci disse via facendo e all'albergo un socialista di Acquaviva, il dott. Eustachio De Bellis, che avevamo trovato alla stazione; "ma ha commesso un grande errore. Non doveva far deliberare alla sezione socialista e alla lega l'appoggio al De Luca Resta contro il De Bellis. Non doveva abbandonare il proposito primitivo di fare una affermazione intransigente sul nome del Bissolati. Il marchese De Luca Resta è un latifondista, ed è candidato del " Circolo agrario, " del quale fanno parte i massari, cioè i fittabili. Contro costoro, appena due anni or sono, i contadini dovettero fare uno sciopero. L'appoggio al marchese era la negazione della lotta di classe. Dopo che il Pignatelli fu ferito, io venni qui per i miei affari. Andai a trovarlo a casa. Gli manifestai francamente il mio biasimo. Mi offrii a trattare un accordo tra lui e l'on. De Bellis. Il Pignatelli disse di essere pronto a far revocare dalla lega e dalla sezione socialista la deliberazione di appoggiare il De Luca Resta, purché il De Bellis si impegnasse a rispettare la libertà di voto: a garanzia di tutti, i seggi sarebbero stati formati con due componenti del partito De Bellis, due del partito De Luca Resta, un socialista. Se il partito De Luca Resta si fosse messo a comprare i voti; i socialisti l'avrebbero combattuto. L'on. De Bellis rifiutò il compromesso; egli era sicuro di conquistare a Gioia maggioranza e minoranza: il Pignatelli poteva forse garantirgli che negli altri paesi il De Luca Resta non avrebbe comprato i voti? non avendo questa garanzia, egli non poteva a Gioia disarmare. I socialisti erano con lui ingrati; egli li aveva sempre aiutati; anche a Roma aveva spesso servito d'intermediario fra il gruppo parlamentare socialista e Giolitti, specialmente in occasione dello sciopero di Cerignola e dello sciopero di Parma. 11 Perché 11 L' "Avanti!" del 14 marzo, pubblicando una parte di questo studio, commentò queste parole con la seguente nota: " È questa una stupida menzogna. Mai il gruppo socialista si è abbassato a cercare l'opera del De Bellis. " Ma si potrebbe domandare: Se è vero che il " gruppo socialista " non ha cercato mai l'opera del De Bellis, si può con altrettanta sicurezza affermare che nessun deputato socialista abbia mai cercato quest'opera? BibliotecaGino Bianco

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