Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

La distruzione dell'impero In primo luogo molti capi militari sono passati al partito fìlotedesco. E anche se supponiamo che alcuni di essi fossero tentati dalla prospettiva di una pace separata, forse avrebbero potuto sfidare Hitler nella primavera el 1940, quando esisteva ancora un e– sercito italiano, una marina italiana, un'aeronautica italiana, tutte e tre con una effièienza potenziale e non ancora messa alla prova. Dopo la primavera 1940, cosa si può dire ora dopo il collasso nella struttura militare italiana e l'intervento delle forze militari tedesche in Jugoslavia, Grecia e Libia e dopo l'approfondimento della penetrazione degli agenti tedeschi nell'amministrazione e nella vita economica italiana, come possono i capi militari italiani vacillare nella loro sottomissione all'alleanza tedesca? L'Italia oggi è in confronto alla Germania quello che è stata l'Albania rispetto all'Italia al principio .del 1939. Il giorno in cui Hitler cominciasse a sospettare della loro lealtà, Hitler potrebbe mettersi in marcia e i fìlotedeschi della quinta colonna filonazista, di cui brulicano gli alti ranghi del partito fascista, lo aiuterebbero e cosi salverebbero le loro proprietà e la loro pelle. Se il fascismo dovesse crollare prima della disfatta di Hitler, l'Italia subirebbe l'invasione tedesca e la guerra civile. D'altra parte Hitler è interessato a rafforzare la resistenza italiana nei limiti in cui egli può mandare a Mussolini aiuti mili.tari quali sono richiesti dal bisogno e finché la Germania sarà in grado di inviarli. Ne deriva che i capi militari italiani aderiranno a Hitler, e perciò a Mussolini, finché saranno in grado di ottenere aiuto tedesco e di evitare l'invasione tedesca. Nazi– smo, Fascismo e Casa di Savoia affonderanno e galleggeranno insieme. Sembra che vi sia come una legge storica secondo la quale una democrazia in dissoluzione dà nascita ad una dittatura allo stesso modo che una dittatura che crol1a dà nascita ad una democrazia. Fra quelli che meritano la gratitudine della democrazia di domani - non solo gli italiani, ma la democrazia mondiale - i generali fascisti dovrebbero collocarsi in alto. Sono essi che inetti a maneggiare la loro spada, come cani arrabbiati si sono attaccati alle costole dei generali tedeschi e cosi hanno portato il loro contributo alla rovina del fascismo europeo. Nell'eterno e misterioso dramma della storia umana, sembra che la Provvidenza abbia assegnato ad ognuno dei viventi una parte inattesa. Chi avrebbe mai osato scoprire il seme della libertà europea di domani nel cervello di un generale fascista? Che cosa sarebbe mai avvenuto se Mussolini fosse stato realmente capace di far rivivere l'arte militare dell'antica Roma? La democrazia sarebbe scomparsa per sempre sul)a terra. 803 BiblotecaGino Bianco

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