Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

La tempesta pubblici. Cercava di guadagnar tempo nella speranza di poter annunciare che il piano era stato accettato dalle parti contendenti: Siamo franchi su questo punto: affrontiamo i fatti. Se l'Italia, l'Abissinia e la Società delle Nazioni accettano di discutere sulla base della proposta fatta a Parigi c'è qualcuno qui che direbbe di no, anche se qualcuna di quelle proposte possa non an– darci particolarmente a genio? Nessuno osò levarsi in difesa del Governo. Baldwin si ridusse a pe– rorare: "Le mie labbra non si sono ancora dissuggellate." Nessuno è mai riuscito a penetrare il significato di quelle terribili parole, né mai Baldwin, negli anni che seguirono, svelò il mistero. La spiegazione piu plausibile è che l'uomo, non avendo sottomano alcuna spiegazione all'infuori di quelle che tutti conoscevano, ma che non avrebbero convinto nessuno, sia ricorso al trucco di suggellarsi le labbra per non rivelare ragioni inesi– stenti.5 Da quel giorno in poi, Low, nelle sue famose caricature, lo mise sempre con le labbra suggellate. Il suggello, però, non impedf di metter fuori una semi-verità: "Per quanto ne so, nessuna comunicazione di alcun genere è partita per Addis Abeba o per Roma." Egli parlava alle 9,47 pomeridiane, e i telegrammi ufficiali che consigliavano l'accettazione delle proposte furono mandati ,a Roma e ad Addis Abeba dopo la seduta della Camera. Inoltre, nella qua– lità di Primo Ministro britannico, Baldwin non era affatto obbligato ad essere "ufficialmente" informato di quanto Laval poteva aver detto "con– fidenzialmente" a Mussolini. "Per quanto ne sapeva lui," Laval poteva aver tenuto ancora Mussolini "ufficialmente" all'oscuro su quanto era stato deciso a Parigi. A Napoli si dice: "Dio ci salvi dalle bugie dell'uomo onesto." Chi piu onesto di Baldwin? Non ci furono limiti al furore inglese quando il testo Hoare-Laval fu pubblicato ufficialmente (13 dicembre). Non era dunque vero che il piano fosse stato concepito come un insieme di "suggerimenti" o "una possibile base di discussioni." Non ci poteva essere dubbio che Hoare e Laval avevano inteso di preparare un piano ben definito 6 per comprarsi Mussolini a spese dell'Abissinia. Nessuno diede importanza alla storia, telegrafata anche da Augur al New York Times, che le carene delle navi britanniche avevano crescente bisogno di essere ripulite, e che la velocità dei cacciatorpediniere era diminuita da incrostazioni sui loro scafi. Gior- 5 Durante il processo Pétain, nel 1945, Lava! in un lapsus di memoria, comprensibile in un uomo che, senza i documenti, testimoniava dieci anni dopo gli avvenimenti, attribui a Sir Samuel Hoare, anziché a Baldwin, l'espressione delle labbra suggellate, e la spiegò con l'ipotesi che Hoare (corrige: Baldwin) fosse ricorso a questa drammatica reticenza per coprire il Re. C'è forse del vero in questa spiegazione. Ma è assurdo ammettere che i desideri del Re possano aver avuto un peso decisivo nel determinare la politica del Gabinetto. , 6 "I Governi di Gran Bretagna e di Francia concordano nel raccomandare a S.M. l'Im– peratore d'Etiopia l'accettazione dei seguenti scambi di territorio." "Il Regno Unito e il Go– verno francese faranno valere la loro influenza ad Addis Abeba e a Ginevra allo scopo di far accettare da S. M. l'Imperatore e approvare dalla Società delle Nazioni la formazione nell'E– tiopia meridionale di una zona di espansione economica e colonizzazione riservata all'Italia." 571 BiblotecaGino Bianco

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