Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Preludio alla seconda guerra mondiale Laval aveva progettato di far presentare ufficialmente il piano prima a Mussolini, e poi con un certo ritardo ad Hailé Selassié. Sperava che il primo accettasse immediatamente, per lo meno come base di discussione. Se Hailé Selassié, messo innanzi al fatto compiuto, lo avesse respinto, Laval non solo si sarebbe opposto energicamente ad ogni e qualsiasi inasprimento del– le sanzioni, ma avrebbe insistito perché quelle già in vigore fossero tolte (VILLARI,pp. 222-223). Sir Austen Chamberlain aveva già spiegato quel che sarebbe avvenuto nel caso che Hailé Selassié avesse rifiutato: non si sarebbe piu parlato di sanzioni, e Mussolini avrebbe ricevuto mano libera contro di lui. Laval abbandonò questo progetto nel corso dei negoziati di Parigi, e accettò la presentazione simultanea a Roma e ad Addis Abeba. 13 Secondo Villari, Vansittart dichiarò per iscritto che l'Inghilterra ab– ba.ndonava qualsiasi idea di embargo sul petrolio. Ma dai diari di Neville Chamberlain risulterebbe che Sir Samuel Hoare rifiutò di "impegnarsi in permanenza contro la sanzione del petrolio" (FEILING, p. 274). Fino a prova in contrario, si deve preferire la testimonianza di Chamberlain. Il corri– spondente da Parigi del Manchester Guardian riferf che nella seduta del Consiglio dei Ministri francese del 10 dicembre, Herriot, che aveva forti dubbi sulla politica di Lavai, chiese a La val: "Che cosa fareste se l'Im~ peratore rifiutasse?" Lavai rispose che la Francia avrebbe allora sospeso le sanzioni contro l'Italia. "Nel qual caso è da presumere che condannerete l'Abissinia come aggressore," replicò Herriot. 14 La comunicazione arrivò agli ambasciatori francese e inglese in Roma senza ritardo, e fu consegnata da entrambi a Mussolini 1'11 dicembre. Per quanto riguarda Addis Abeba, il piano fu noto a Sir Sidney Barton 1'11 di~ cembre, com'è dimostrato dai telegrammi in quella data pubblicati nel Morning Post e nel Daily Telegraph del 12 dicembre. Ma il testo completo dél documento ufficiale non era ancora arrivato alla corte di Hailé Selassié il 12 dicembre, "in conseguenza di deficiente servizio radiotelegrafico" (Eden, alla Camera dei Comuni, 19 dicembre). Laval trovò un alleato nel servizio radiotelegrafico! Fu ·quindi impossibile per i Ministri inglese e francese iniziare le pratiche ufficiali (telegramma del 12 dicembre da Addis Abeba al Times di Londra, 13-XII). Quando il piano fu finalmente sottoposto ad Hailé Selassié, Sir Sidney Barton ricevé istruzioni di usare "tutta la sua influenza per indurre l'Im– peratore a considerare attentamente e favorevolmente queste proposte e a non respingerle alla leggera per alcun motivo. 1115 Invece a Mussolini fu XIX, 7, III, p. 46). Un'affermazione come questa di un uomo come quello dovrebbe essere con– fermata da documenti autentici. 13 VILLARI, pp. 238-239. Cfr. F'EILING, Neville Chamberlain, p. 274: "Il Governo inglese rifiutò nettamente la spudorata proposta di Lavai che non si dovessero dare i pieni particolari all'Abissinia." 14 Herriot "era scettico sulle possibilità di un riavvicinamento duraturo con l'Italia, e aveva poca fiducia nelle vere intenzioni di Mussolini." (GAMELIN, Servir, II, p. 157). 15 VILLARI, Storia diplomatica, p. 230, afferma che "il ministro britannico ad Addis Abeba pare abbia incoraggiato il Negus a rifiutare." Non è data alcuna prova di questo "pare." 564 Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=