Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Capitolo cinquantaquattresimo Mediterraneo e Renania Mentre il Comitato di coordinazione riduceva le sanzioni a una farsa, Laval e Hoare discutevano su quanto poteva avvenire nel Mediterraneo e nella Renania. Laval rispose alla nota di Hoare del 26 settembre (v. sopra, pp. 308, 309) il 5 ottobre. La Francia era pronta a mettersi al fianco della Gran Bretagna in caso di attacco non provocato nel Mediterraneo. Ma l'obbligo di assisten- . za doveva essere reciproco, sia che l'attacco avvenisse per mare o per aria (casi che riguardavano l'Inghilterra) o per terra (caso che riguardava la Francia). Inoltre, l'assistenza doveva essere concessa "fosse o no lo Stato aggressore membro della Società delle Nazioni" (Stato membro = Italia; Stato non membro= Germania). In piu si doveva condurre un'indagine comune intorno alle circostanze del caso prima di assumere qualsiasi ini– ziativa, questa indagine doveva aver luogo appena sorgesse uno stato di tensione politica. In breve, la risposta di Laval non faceva che ripetere tutte le scappatoie che erano apparse nella nota di Hoare. ·Quello stesso giorno Laval fece comunicare la sua risposta all'Amba– sciatore italiano a Parigi, e diede egli stésso ad Aloisi a Ginevra la notizia che il Principe di Galles "aveva approvato le idee di Laval e promesso di parlarne a Re Giorgio. 111 Negò di aver subito una pressione da parte del Governo inglese perché prendesse disposizioni troppo drastiche. Lui si era opposto a Eden quando questi aveva insistito sulla completa sospensione di ogni commercio con l'Italia. Consentirebbe ad applicare sanzioni soltanto nel caso in cui fallissero tutti i tentativi di conciliazione. Eden aveva re– spinto l'idea di un mandato, ma non si opporrebbe all'idea di aggiungere il Tigré, l'Ogaden e gli altri territori periferici alle colonie dell'Italia "purché Hailé Salassié vi consentisse." Laval, a sua volta, accentuò il bisogno di assicurare all'Etiopia uno sbocco al mare (cioè di non privarla dell'Harrar attraverso cui passava la ferrovia francese Gibuti-Addis Abeba). Era asso- 1 Vn.LARI, pp. 151-52. · 514 Bibloteca Gino Bianco

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