Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Capitolo primo La malata immaginaria Con lo smembramento dell'Impero austro-ungarico per effetto della prima guerra mondiale, l'Italia nel 1919 non era piu minacciata al suo confine orientale e nell'Adriatico da una potenza ostile che contasse cin– quantun milioni di sudditi. I suoi vicini a oriente erano adesso la Repub– blica d'Austria e la neonata Jugoslavia. La prima non aveva piu che sei milioni di abitanti, ed era disarmata e neutralizzata. La seconda contava una popolazione di dodici milioni, ed aveva maggior interesse a coltivare l'amicizia italiana contro la minaccia tedesco-ungherese-bulgara, che ad alie– narsi l'Italia con una politica di preconcetta ostilità. Se si confronta la si– tuazione della Francia con quella dell'Italia, si deve concludere che il suc– cesso dell'Italia nella prima guerra mondiale superò assai quello della Francia. Con la eliminazione dell'Impero austro-ungarico dalla carta della Europa, l'Italia sostanzialmente risolvette il problema della sua sicurezza verso l'Europa centrale. La Francia, invece, si trovava sempre di fronte alla massa compatta della Germania: il problema della sua sicurezza rimase insoluto. Via via che la Germania si fosse riorganizzata, il valore dell'ami– cizia italiana non poteva che crescere agli occhi della Francia e della Ger– mania e dei paesi danubiani. L'Italia - settant'anni prima una "espressio– ne geografica" - era diventata una potenza con cui occorreva ora fare i conti. Eppure il popolo italiano usd dalla guerra in uno stato di amaro e morboso abbattimento. Dall'estate 1914, quando si dichiarò neutrale nella guerra tra gli Im– peri centrali e la Triplice Intesa, fino alla primavera del 1915, quando si impegnò ad entrare in guerra, il Governo italiano si era trovato, tra le due coalizioni belligeranti, in una posizione favorevolissima per negoziare. Il ministro degli Esteri d'Italia, Sonnino, ricavò - o credette di avere ricavato - ogni possibile vantaggio da quella opportunità. Nel trattato di Londra (26 aprile 1915) ottenne, in cambio dell'intervento italiano in guerra a fianco della Intesa contro le Potenze Centrali, la promessa che in caso di vittoria sarebbero stati assegnati all'Italia: 1) il Trentino, abitato da com- 13 BiblotecaGino Bianco

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