Gaetano Salvemini - Preludio alla Seconda guerra mondiale

Entra in scena la Società delle Nazioni Come vedremo, il Governo britannico non mostrò mai chiaramente le sue intenzioni, e si preoccupò degl'interessi britannici in Abissinia tanto che proprio nella primavera del 1935 negoziò con Hailé Selassié un accordo relativo alla diga del Lago Tana. Quanto al letargo di Sir John, Mussolini 1n un'intervista con la Morm"ng Post (17-IX-35) disse: Il 29 gennaio feci informare il Governo britannico per mezzo dell'ambasciatore italiano a Londra che il Governo italiano invitava il Governo britannico a prendere in considerazione accordi specifici per un armonico sviluppo degl'interessi italiani e bri– tannici in Etiopia. Ero pronto a mettere le carte in tavola. Volevo farlo. Il vostro ministro degli Esteri rispose evasivamente. Dato questo silenzio, non restava che una via. Ed io la presi. Si può dire onestamente che Mussolini avesse torto? Se Sir John Simon non gli disse francamente che doveva fermarsi, non era egli autorizzato a concludere che il silenzio significava "va avanti"? Uno fra i corrispondenti del New York Times, F. T. Birchall, telegrafò da Londra, 1'11 febbraio 1935, che H si andava diffondendo la convinzione che Mussolini si fosse deciso "a prendere misure drastiche nei riguardi dell'Abissinia": Non può dichiarar guerra a quel paese, che, al pari dell'Italia, è membro della Società delle Nazioni; ma una "spedizione punitiva" come quella condotta dal Giappone in Cina si è dimostrata possibile senza conseguenza piu grave che un biasimo della Società delle Nazioni. Salvo qualche simile iniziativa della Società, non c'è nulla che possa impedire a Mussolini di agire come vuole nei confronti di quel remoto paese confinante con le colonie dell'Italia. È noto che or è un mese, quando, l'argomento dei recenti conflitti con l'Abissinia si presentò nella conferenza con Pierre Lavai, questi diede al Primo Ministro italiano mano libera per qualsiasi operazione di polizia che egli volesse intraprendere in quella parte del mondo. Non è neppure probabile una interferenza energica da parte della Gran Bretagna... Perciò la Gran Bretagna, attra– verso Sir Sidney Barton, ministro residente in Etiopia, ha consigliato l'Imperatore a fare la pace con l'Italia il piu presto possibile mediante negoziati diretti. Alla Camera dei Lords, il 22 ottobre 1935, Lord Londonderry affermò che "già nello scorso gennaio a Ginevra furono date assicurazioni soddisfa– centi da entrambe le parti in dissidio, ma dopo, disgraziatamente, seguirono degli indugi." Certamente i Governi britannico e francese trovarono soddi– sfacenti le assicurazioni di Mussolini, ma che cosa causò gl'indugi? Alla Camera dei Comuni (23 ottobre 1935) Eden, affermò innocentemente che nd gennaio 1935 il Consiglio della Società, grazie allo "sforzo di pacifica– zione" di Eden, aveva indotto le parti a dichiararsi pronte a cercare un accomodamento in conformità al trattato del 1928. La verità era che, dopo aver respinto per un mese intero i richiami di Hailé Selassié e dopo .aver promesso di conformarsi ad esso, Mussolini aveva ottenuto che la cosa fosse rimandata. 341 Bibloteca Gino Bianco

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